La Juventus stende la Viola, accarezza Astori e vendica Scirea

Vittoria rotonda della Juventus al Franchi: i bianconeri cancellano così, sul campo, le parole ingiuriose scritte fuori dallo stadio

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Fiorentina-Juventus non è mai una partita come tutte le altre.

E’ la partita dell’astio, della rivalita acerrima, dei -39 che anche stavolta hanno fatto la loro assurda comparsa fuori dal Franchi, con tanto di augurio a Gaetano Scirea di bruciare all’ Inferno. E dire che la Juventus aveva incaricato Chiellini di portare un mazzo di fiori sotto la Fiesole, per Astori, in segno di pace perché Davide e gli altri possano riposare tranquilli.

Ma all’ ignoranza non c’è mai fine.

Fortunatamente la parola passa al campo e il campo dice che la Fiorentina parte in quarta, la Juve regge il pressing cercando di guadagnare campo. Orsato ci tiene a cancellare tutti i clamori dello scorso aprile e non risparmia né gialli né il VAR, chiamato in causa per un presunto fallo da rigore di Biraghi. La Viola sfreccia, la Juventus si fa strada a poco a poco con l’uomo che non ti aspetti: Rodrigo Bentancur, che dopo una magnifica triangolazione con il Tuttocampista – stasera tra i migliori – scaraventa in rete. Uno a zero per la Vecchia e palla al centro.

(immagine Ansa)

La Fiorentina si butta a capofitto alla ricerca del pari e corre un brivido freddo lungo la schiena di Szczesny quando si ritrova tra le mani la palla, clamorosamente lisciata dal Cholito Simeone – che nel frattempo pare aver dimenticato come si faccia a segnare. Sbaglia tanto la Viola e meno male, perché la Signora è affannata, fallisce ben tre  calci piazzati e diversi disimpegni. Ma tant’è, l’uomo più temuto da Pioli, Giorgio Chiellini, torna al gol dopo tantissimo tempo: anche qui si attende il VAR per un presunto fallo di CR7, oggi un tantino nell’ombra. Si rifà però con il calcio di rigore – questa volta concesso – su mani di Fernandes: tiro secco, gol e 10 centri in campionato. Tre reti, risultato rotondo finalmente per i bianconeri che, in verità, non sembrano nemmeno aver faticato più di tanto. Come un allenamento con qualche piccolo rischio: calcolato.

In casa Viola la preoccupazione invece cresce a dismisura.

La partita finisce così, le scritte fuori dallo stadio sono state cancellate ma la Vecchia Signora ha voluto vendicare per bene il suo caro, storico Capitano morto troppo giovane.

C’è di bello che, tra tifoserie notoriamente nemiche, al 13′ i bianconeri hanno applaudito Davide Astori, e i viola hanno ricambiato l’appauso. C’è ancora, forse, un barlume di speranza.

Daniela Russo