La Juventus di Massimiliano Allegri, questione di modulo

Nonostante la Juventus continui a vincere, il modulo utilizzato da Allegri non sembra essere quello più adatto alle caratteristiche della rosa

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Vi sarete accorti come in varie occasioni della vita, sia necessario compilare dei moduli: postali, medici, ecc.

Una burocrazia volta a velocizzare per rendere la nostra vita in apparenza migliore; strategia utilizzata anche nel gioco del calcio: per eseguire una formazione efficiente si ricorre al Modulo, uno schema scientifico piu’ che collaudato con cui l’allenatore dispone e piazza in campo le forze di cui dispone per valorizzare e far funzionare al meglio la propria squadra. Avrete sentito di 4-4-3 o 4-4-2: non sono numeri dati a caso, ma esempi di come distribuire gli uomini in campo, insomma, è evidente.

Questa  del modulo alla Juventus  è sempre un’ incognita quando Massimiliano Allegri deve mettere in campo una formazione. L’approccio del gioco è ormai noto: di solito la squadra tenta di chiudere il risultato, optando poi successivamente per la gestione dello stesso e, piaccia o non piaccia, fino a oggi la strategia funziona. Massimiliano Allegri pare  affezionato al modulo 4-3-3 – anche se difensivista –   che permette un attaccante in più rispetto al 3-5-2 utilizzato da Antonio Conte, la cui forza era situata maggiormente a centro campo.
Con l’arrivo di Cristiano Ronaldo la squadra ha cambiato assetto e il gruppo si è proiettato – o almeno così sarebbe logico –  a supporto dell’attaccante portoghese.

Detto questo,  Ronaldo parebbe tuttavia trovarsi meglio in un attacco a due, nello specifico insieme a Paulo Dybala, per un insieme di caratteristiche.

(immagine virgilio)

Eppure l’allenatore pare non lo reputi importante: probabilmente  per far giocare a turno gli attaccanti, ma soprattutto Mario Mandzukic. In questo tridente, pero’, Mario non lo vedo proprio: Ronaldo è ben supportato da Dybala e, se proprio si vuole inserire i tre attaccanti a tutti i costi, metto Federico Bernardeschi come terzo. Mi chiedo perché perseverare con il modulo 4-3-3, visto che l’effetto non porta a chissà quale beneficio,  anzi: mette in difficolta’ i giocatori che si trovano in gran pare snaturati dal loro ruolo (un esempio, proprio Dybala).

Detto questo, la Juventus ‘da triplete’ continua a vincere, a parte la scivolata di sabato scorso mantiene il primato, e vedremo se nel corso dell’anno ci saranno delle variazioni sul tema modulo: sembrerebbe più naturale scegliere quello che maggiormente si presta alle caratteristiche della rosa, non cercare di adattarne necessariamente uno precostituito ai giocatori.

Cinzia Fresia

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