La Croazia rientra in campo alla ripresa con piglio deciso ma imprecisa in più di una occasione, ha sempre in mano il pallino del gioco e sembra poter far male ai Transalpini da un momento all’ altro. Un bel tiro di Rebic trova la mano in extremis di Lloris e sempre l’estremo difensore francese si oppone come può a Mandzukic. La Croazia è, fino a quel momento, completamente artefice del proprio destino: la Francia stringe i denti e approfitta di qualche ripartenza e su una di queste, dopo un lungo batti e ribatti, Pogba si ritrova il pallone sul sinistro e segna la rete del 3-1.
La Croazia ha fatto la partita, ma i Bleus arrotondano il risultato: la storia del calcio è fatta anche di episodi, gli episodi parlano francese e infliggono un duro colpo ai Croati che, dopo un Mondiale passato a stupire e a stupirsi di se stessi, sono arrivati al capolinea. Modric e i suoi crollano, lo sforzo, accumulato per tutto il Mondiale, non tiene più: ci pensa Kylian Mbappé a abbatterlo definitivamente; come dicono in Patria: “Liberté, Egalité, Mbappé”.
Per finire Mandzukic si ricorda che deve farsi perdonare e, prendendosi letteralmente gioco del portiere transalpino, sigla il 2-4: Mario l’irriducibile non si arrende, riaccendendo per un attimo le speranze di tutti. L’imprecisione, l’ansia di recuperare, i dieci minuti di sconforto: la Croazia lotta contro il tempo e la Fortuna che non le arride.
I Transalpini, dopo esattamente vent’anni, conquistano il secondo Titolo Mondiale: con merito, con onore, con strepitose individualità – Mbappé su tutti, ma non da meno ‘le Diable’ Griezmann – e anche con un pizzico di buona sorte che non guasta mai. Una Nazionale sicuramente destinata a grandi cose con un tecnico valido e sagace che zittisce tutti coloro che lo volevano già messo all’angolo da Zidane.
Altrettanto onore alla Croazia, che per un’ ora buona sembrava poter concretizzare le sue qualità organizzative e di squadra, ma si è poi trovata in un colpo solo un accumulo di dispendio energetico con il quale – inevitabilmente – doveva fare i conti. E’ capitato, come purtroppo temeva, in questa finale che aveva conquistato con grinta, con garra e ottenendo infine un posto di tutto merito, inaspettato per tutti o quasi, nel panorama Mondiale.
Entrambe, prima e seconda, possono uscire veramente a testa alta.
Daniela Russo