La “favola” Leicester: Ranieri e Vardy i protagonisti

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E’ primo e guarda le big dall’alto in basso: un punto in più dello United, due in più di City e Arsenal, otto in più del Liverpool, 14 in più del Chelsea. Leicester City Fc non è altro che una squadra di provincia costruita per la salvezza eppure, dopo 13 giornate è in vetta con 8 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta (con l’Arsenal, e ci può anche stare).

Alla guida di questa “Cenerentola” del calcio inglese un “vecchietto” di casa nostra, Ranieri, che, in Inghilterra si sta prendendo la sua rivincita.  Tornato in Premier dopo 11 anni dall’esonero dal Chelsea, l’allenatore romano ha accolto l’ennesima sfida della sua carriera dopo essere stato considerato “bollito” in seguito alla brutta parentesi alla guida della nazionale greca.

Leicester City new manager Claudio Ranieri speaks at a press conference at the King Power Stadium, Leicester England Monday July 20, 2015. (Mike Egerton/PA via AP) UNITED KINGDOM OUT NO SALES NO ARCHIVE

Brilla il Leicester grazie alla luce del suo trascinatore che, fino a poco tempo fa, era uno sconosciuto. Tredici gol in tredici partite, per Jamie Vardy che fino al 2012 giocava nei dilettanti e faceva l’operaio in una fabbrica e che sabato a Newcastle ha eguagliato il record di Van Nistelrooy con 10 gol consecutivi in altrettante partite. E’ lui, più di tutti, l’emblema di questa favola calcistica che merita di essere narrata.

Oggi bomber proclamato e capocannoniere della Premier,  pochissimi anni fa il calcio era solo una passione e per guadagnare faceva l’operaio. Anni e anni a spaccarsi la schiena, turni estenuanti in fabbrica e poi la corsa sul rettangolo verde con lo Stocksbridge, per la non particolarmente allettante paga di 30 sterline a settimana “È vero, mi spettava la paga standard di 30 sterline a settimana. Ma non avevo mai guadagnato nulla dal calcio, ero felice così” . Non era semplice ma l’unico modo per coltivare il suo sogno. Tanti sacrifici tra lavoro e serie dilettanti poi nel 2012 la chiamata. A credere in quel bomber-operaio è stato Nigel Pearson, allora tecnico del Leicester. In tre anni la sua vita è cambiata. Niente più fabbrica, niente “campetti” della cosiddetta “non-League” fino alla vetta, fino alla chiamata in Nazionale.

Leicester City's Jamie Vardy celebrates his goal during the English Premier League soccer match between Newcastle United and Leicester City at St James' Park, Newcastle, England, Saturday, Nov. 21, 2015. (ANSA/AP Photo/Scott Heppell)

Una volta, dopo una partita giocata contro il Chelsea, Mourinho venne verso di me negli spogliatoi e mi disse: ma non la smetti mai di correre? Al che gli risposi: Non conosco nessun altro modo di giocare a pallone”. Vardy è uno che con sudore, rabbia e sacrificio ce l’ha fatta e ora non vuole fermarsi. Veloce, tecnico e abile con entrambi i piedi. Ottimo fiuto di gol e abile di testa. Il bomber della working class oggi è il trascinatore indiscusso del Leicester capolista e la fabbrica è solo un ricordo.

Caterina Autiero

(*immagine da blastingnews.com)