Nei giorni scorsi si era parlato di un possibile suicidio di Rita Bonaccorso, ex moglie di Totò Schillaci, il calciatore italiano ricordato soprattutto per i suoi gol a Italia ’90 che vide la Nazionale azzurra qualificarsi al terzo posto. È stato un portale online palermitano a diffondere la notizia secondo la quale la signora Bonaccorso aveva provato a togliersi la vita con il gas. Soltanto l’intervento dei vicini l’avrebbe salvata da un tentativo di suicidio che aveva già dei precedenti. Nelle ore successive, lo stesso Schillaci ha smentito l’ipotesi del suicidio, spiegando che la donna aveva avuto soltanto un piccolo problema di salute e quindi la notizia era assolutamente falsa.
Ieri la signora Bonaccorso è stata ospite a Domenica Live, e davanti a una Barbara D’Urso piuttosto commossa ha raccontato la vicenda che sta distruggendo la sua vita da oltre vent’anni. Insieme a lei, sua figlia Jessica di 26 anni. Ma non le ha fatto mancare il suo sostegno neppure l’altro figlio avuto da Schillaci. Mattia, il secondogenito di 24 anni ha infatti mandato una commovente lettera nella quale ha manifestato tutto l’amore per una donna messa a dura prova da una vicenda che avrebbe dell’assurdo.
Rita Bonaccorso rischierebbe addirittura di finire in mezzo ad una strada, a causa di un’intimazione che la costringerebbe a lasciare la sua casa entro il 21 gennaio. Relativamente ai suoi tentativi di suicidio, che risulterebbero almeno due, la signora commenta così: “Ero disperata, non ricordo nulla”. E poi spiega la vicenda che da oltre vent’anni sta distruggendo la sua vita.
“Quando avevo 25 anni ed ero sposata con Schillaci, ho conosciuto una donna di 45 anni che faceva la gioielliera. Diventiamo amiche e nel 1992 lei mi chiede di fare la testimonial nel suo negozio per attirare tanti calciatori. Io lo faccio senza prendere nemmeno un soldo. A una fiera orafa sono stata presentata come socia ma io non lo ero affatto. Per educazione sono stata zitta e non ho smentito. Nel 1994, la gioielleria viene dichiarata fallita e dopo due anni il tribunale di Torino mi estende il fallimento come socia apparente. Dopo 4 anni vengo assolta dal fallimento, ma nel frattempo mi vengono sequestrati tutti i conti. Io ero del tutto estranea, non ero iscritta alla Camera di commercio, ero una casalinga, non sono mai stata socia della gioielleria”.
Stando a quello che sostiene la signora Bonaccorso, non ci sarebbe nessun documento che comproverebbe questa società e un legame con la stessa. Però sarebbe comunque costretta a pagarne i debiti. In questi anni Schillaci l’ha sempre aiutata e difesa. L’ex calciatore ha scritto una lettera che è stata letta in studio per sostenere la tesi della sua ex moglie.
“Spero che ci sia un giudice in Cassazione che capisca l’assurda situazione. Questa storia va avanti da 20 anni, ho speso 100mila euro di avvocati per una questione di cui la mia ex moglie non aveva alcuna colpa”. Totò e Rita, nonostante la separazione, hanno mantenuto un buon rapporto e lui l’ha aiutata molto in questa vicenda, anche economicamente.
“Mi hanno distrutto la vita, voglio giustizia! Io da casa mia non uscirò mai”, dice la donna. La Cassazione deciderà sulla vicenda il 9 novembre, e a seconda della sentenza la signora Bonaccorso dovrà lasciare la sua casa entro il 21 gennaio 2016. In studio, interviene anche sua figlia Jessica: “Vorrei appellarmi a tutti i giudici che hanno visto la nostra causa: siamo una famiglia, è lì che dormiamo, come fate a toglierci una casa? Ci sono tante storie in Italia che hanno bisogno di giustizia”.
Le disavventure economiche e giudiziarie della famiglia Schillaci hanno molto colpito Barbara D’Urso che ha promesso di continuare a occuparsi del caso, ma non solo. La nota conduttrice si è dichiarata disposta ad aiutare anche la gente meno famosa che si trova nella stessa situazione della signora Rita.
Nei prossimi giorni si saprà cosa verrà deciso in merito a questa vicenda. Certo, se la decisione di far sgombrare la casa entro il 21 gennaio verrà confermata, per la famiglia Schillaci sarebbe davvero l’amara conclusione di una vicenda, a detta loro, assolutamente ingiusta e inverosimile.
Mirella Fanunza