Non nasconde un sorriso smagliante Gasperini ai microfoni: e come potrebbe? I suoi undici hanno appena strappato un punto alla Juventus rimontando due reti ai Campioni d’Italia. Una rimonta di grinta, di cuore e di merito. Ha tutti i motivi per essere contento.
Quando si sono trovati, Gasperini e l’Atalanta, forse non immaginavano che potesse iniziare un cammino così ricco di soddisfazioni. Una squadra che da 15 mesi ormai non smette di far parlare di sè e del suo gioco gradevole e aggressivo per tutti i novanta minuti, che mette a dura prova anche gli avversari più esperti come abbiamo visto con Lione e Juventus. Un gioco figlio di questo tecnico che sembra conoscere tutti i segreti dei suoi ragazzi: da quelli più esperti come Ilicic e Gomez ai meno navigati come Palomino e Castagne, il Gasp sembra veramente essere in grado di trovare la chiave d’accesso per ciascuno di loro ottenendo da ciascuno il 150%.
Eppure, tra le cessioni di Kessie e Conti e il prolungato “mal di pancia” di Leonardo Spinazzola, credere che la Dea potesse crescere ancora non era affatto scontato: il mister con pazienza è ripartito da alcune certezze, come Masiello e il Papu, per ridisegnare la squadra diversa negli uomini, ma identica nell’assetto e nello spirito. E’ innegabile: Gian Piero Gasperini ha conferito a questo gruppo una precisa identità.
E con questa identità fatta di verve e di qualità gli orobici si sono affacciati al meglio anche in Europa, portandosi già un pezzo avanti nella qualificazioni ai gironi di Europa League: una menzione particolare alla straordinaria tifoseria, che pure contro la Juventus non ha smesso un attimo di incitare i propri beniamini e di spingerli verso il pareggio. Tifosi che ci credono e lo trasmettono alla squadra, che inevitabilmente si carica della loro positiva energia.
Certo che i margini di miglioramento sono ancora ampi. Lo ha dichiarato anche Gasperini nel post partita coi bianconeri: “Mi piacerebbe non andare sempre in svantaggio per primi”. Scherzi a parte: non capita tutti i giorni di vedere una squadra alzare così tanto l’asticella da superare tutte le più rosee aspettative. Malgrado la strada da percorrere sia lunga, l’impressione è che la Dea l’abbia già segnata. Una brillante presidenza, un gruppo solido, uno stadio appena acquistato da ristrutturare, un sano vivaio: è con queste realtà che l’Atalanta, a poco a poco, sta diventando grande.
Daniela Russo