La cittadinanza sportiva è legge

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Il progetto di legge n. 1949 “Disposizioni per favorire l’integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia mediante l’ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali, alle discipline associate o agli enti di promozione sportiva” è legge.

Il Senato ha approvato definitivamente il testo e si può così parlare di una reale “ius soli sportiva”.

Una vera e propria novità per il nostro paese che, finora, escludeva dal tesseramento (presso enti e società) quei ragazzi nati e cresciuti in Italia ma privi della cittadinanza italiana. Ora, con questa legge le cose mutano profondamente: i minori di 18 anni che non sono ancora cittadini italiani ma risultano residenti nel territorio italiano almeno dal compimento del 10° anno di età, possono essere tesserati con le stesse modalità previste per i cittadini italiani sia presso società sportive appartenenti alle federazioni nazionali (o alle discipline associate) che presso enti di promozione sportiva.

Le leggi da sole non cambiano la cultura, però possono favorire il cambiamento culturale” le dichiarazioni della relatrice del testo, senatore del Pd e campionessa olimpica Iosefa Idem.

Un criterio uguale per tutti che permetterà a tanti di affiancarsi alla Federazione italiana hockey e alla Federazione pugilistica italiana che, da tempo, applicano lo “ius soli sportivo”.

Un modo per far cadere le barriere facendo dello sport un’occasione di reale integrazione.

Francesca Di Giuseppe