È ormai dal 17 maggio, giorno in cui un comunicato ufficiale ci ha rivelato che Massimiliano Allegri non avrebbe più allenato la Juventus, che la Signora è priva di una guida.
In questi lunghi giorni le testate giornalistiche si sono e si stanno sbizzarrendo in molteplici ipotesi – non sappiamo quanto vicine alla realtà dei fatti – delle quali in verità nessuna ha portato a nulla. Si pensava che le competizioni europee potessero essere lo spartiacque da superare per sciogliere il nodo, ma così non è stato. Oggi 5 giugno il trono della panchina bianconera risulta ancora vacante, mentre in giro impazza già a corsa al calciomercato.
Questo vuoto non ha fatto altro che generare acerrima rivalità tra gli esperti del mercato, che gareggiano per vantare l’ esclusiva del nome certo di colui che prenderà in mano il timone e la guida dei bianconeri e di CR7. Per il resto, il vuoto resta tale e lo fa in un modo mai visto nella storia della Juventus, abituata a pianificare e a costruire sempre tutto con estrema attenzione e precisione.
La calma che trapela dalla società, il silenzio, gli addetti ai lavori in vacanza dovrebbero far pensare a un gruppo che ha tutto perfettamente sotto controllo, curato e preparato oramai da tempo. Il condizionale è tuttavia d’obbligo, là dove invece questo lasso di tempo diventa sempre più lungo e crea disagio, in quanto stride con le parole rilasciate circa dieci giorni fa da Paratici e ancor prima da Nedved, quando entrambi sostenevano di avere “idee molto chiare”.
Parole ripetute tra l’altro proprio ieri dallo stesso Paratici, che ha invitato tutti alla gcalma:
“Abbiamo un range di allenatori da valutare, non un solo tecnico, stiamo lavorando, ancora un po’ e poi ci sarà il nome, non c’è un limite di tempo, siamo molto tranquilli. Non saprei dire quando potremo chiudere la questione, ma siamo tranquilli, le idee le abbiamo chiare”.
Analizzando tuttavia il discorso del giovane dirigente, ci sono delle cose inevitabili da sottolineare:
- Se esiste ancora un range di allenatori in fase di studio, significa che la decisione di sollevare Allegri dal proprio incarico è stata presa relativamente tardi rispetto al modus operandi della Juve, che non è solita nella propria storia farsi trovare impreparata;
- Vagliare una rosa di candidati significa non avere ancora determinato chi sia il prescelto, quindi tutto fuorché avere le idee chiare;
- Se non si era già deciso con chi sostituire Allegri, per quale motivo annunciare prematuramente il suo allontanamento?
Insomma: per quanto la Juventus voglia palesare a tutti i costi calma e tranquillità – e magari è davvero così – quello che appare all’ esterno, soprattutto col trascorrere del tempo, è che il club non sappia bene che pesci prendere e al momento brancoli nel buio. Con il rischio di inviare segnali di indecisione e di debolezza.
Paradossalmente, si parla anche di trattative già concluse (Federico Chiesa) per volere della società e non del mister, visto che non è stato ancora designato. Il che aumenta la sensazione di confusione intorno alla Vecchia Signora.
Certo, è solo un’ impressione. Nel caso saremmo tutti ben felici di scoprire che la Vecchia Signora si è soltanto divertita a farci impazzire per qualche settimana, mentre in totale top secret stava già mettendo a punto il necessario per il suo futuro.
Chi vivrà, vedrà.