La prima stagione in azzurro, con annessa vittoria dello scudetto, gli ha permesso di essere seduto in prima fila per la cerimonia di premiazione più importante del mondo del calcio. Kvicha Kvaratshkelia è stato proprio uno dei protagonisti dell’edizione del 2023 del Pallone d’oro, assegnato al nuovo bomber dell’Inter Miami, Lionel Messi.
Nonostante la posizione finale, diciassettesimo, il giovane talento georgiano ha certamente esultato per la nomina, fatta di gol, assist e dribbling. Quest’ultimi ormai il suo marchio di fabbrica: 87 già nelle prime dieci partite di campionato.
Nº17 : Kvaratshkelia 🇬🇪 pic.twitter.com/a8kYr9eiNm
— BeSoccer 🇫🇷 (@BeSoccerFR) October 30, 2023
Eppure, questo non sembra ovviamente, abbastanza, per lui né tantomeno per i tifosi azzurri. Complice anche la situazione complicata di tutta la squadra, l’apporto di Kvaratshkelia è stato nelle prime partite di campionato, pari allo zero.
Condizione, tuttavia, dovuta al piccolo infortunio al ginocchio, rimediato in estate.
Rallentamento della preparazione e freno a mano tirato all’avvio di stagione.
Poi il risveglio da un sonno profondo iniziato il 20 marzo 2023 (in casa del Torino 4-0), ha riportato il georgiano al gol contro l’Udinese (4-1), il 27 ottobre scorso. Una rete che aveva rispolverato il suo talento e riportato “il sereno” sulla squadra.
“Abbiamo capito che dobbiamo continuare a vincere,” aveva dichiarato al termine della partita, aggiungendo poi: “Parlando con l’allenatore ci siamo detti che era importante tornare a giocare in questo modo, tenendo il pallone e facendolo girare.”
Un fuoco fatuo che appena due settimane dopo riportò pesanti nuvoloni: vedi sconfitta con la Fiorentina.
Non che tutta la colpa dell’andamento sia riversata sulle spalle di Kvara, ma, bensì, il momento negativo ha indubbiamente acceso i riflettori sui suoi limiti, che man mano stanno diventato visibili.
Sembra più impostato ad agire da seconda punta piuttosto che da ala, ricevendo più dalla trequarti e in area, rispetto dal mezzo spazio di sinistra o dall’angolo dentro dell’area di rigore.
Tuttavia, tira molto più della passata stagione (dal 2.82 a 4.89), il che, però, dovrebbe avvantaggiarlo e spingerlo al tiro decisivo.
Ma c’è un ma…
L’accuratezza del tiro (tiri che finiscono nello specchio della porta) è inspiegabilmente diminuita dal 35% al 21%, mentre quella della conversione del tiro in gol è decisamente crollata (dal 12 al 4%).
Ovviamente, sappiamo bene che il calcio non è una scienza esatta e che ovviamente potrebbe risultare solo un momento di défaillance.
“Come calciatore, sai che non puoi sempre essere all’altezza di ciò che ti viene chiesto. Devi essere consapevole che momenti come questo ti toccano e servono a migliorare il tuo gioco. Non mi interessano le critiche: mi interessa solo aiutare la squadra, non importa se è con un gol o un assist.”
Queste le sue parole prima della partita in Champions League del 3 ottobre contro il Real Madrid.
Dopo il primo gol del campionato è seguita la doppietta in casa dell’Hellas Verona del 21 ottobre.
Il “problema” del georgiano risulta, in questo senso, il suo cercare di caricarsi il peso della partita sulle sue spalle, e in caso di difficoltà s’impunta così tanto d’ostinazione da isolarsi dal resto della squadra. Assomiglia sempre di più a un toro dell’arena, nervoso dal movimento del drappo rosso davanti a sé.
“Se pensa ossessivamente solo al gol, non lo farà. Deve giocare con leggerezza e aiutare la squadra”, ha detto di lui Garcia, a cui lo stesso Kvara: “non segnare per sei mesi rende nervosi.”
Non si tratta, però, solo di una questione psicologica, ma che trova radici impossibili da sradicare in campo.
Manca nel Napoli una struttura generale, un gioco e il modulo giusto che non oscilli tra l’imitazione del vecchio modulo e la ricerca di una nuova identità.
Anche durante l’ultima partita disputata in casa della Salernitana, Kvaratshkelia ha dimostrato qualità, mancando, però, l’aggancio decisivo.
Potrà la sfida di Champions League in casa con l’Union Berlino?
Chi può dirlo, basterà attendere mercoledì 8 novembre alle 18:45 per vedere come risponderà ancora una volta Kvicha Kvaratshkelia.
Rosaria Picale