La Roma ha rialzato la testa durante gli ultimi quattro match giocati tra Serie A e Champions ma gli stessi le sono costati lo stop di due pedine importanti del gioco di mister Di Francesco: Kolarov prima e De Rossi subito dopo.
Ad oggi i due calciatori non condividono solamente la nomina di senatori giallorossi all’interno del gruppo ma a questa si va ad aggiungere una realtà che, non è difficile scommettere, avrebbero preferito restasse loro estranea: una frattura al quinto dito del piede sinistro per il terzino e un’altra frattura alla falange del quinto dito del medesimo piede per il capitano.
Le tempistiche di recupero sono da valutare singolarmente, considerando come siano state differenti anche i momenti in cui tale infortunio ha colpito i giocatori.
Era il post partita del derby capitolino, una partita considerata da tutti come banco di prova per la formazione romanista quando, gioco del destino, lo stesso Daniele rivelava ai microfoni delle emittenti che Kolarov, colui che aveva realizzato il gol del momentaneo 2-0 da punizione magistrale, era sceso in campo con una frattura al piede.
Il dolore accantonato per giocare, il proprio io sormontato dal noi di squadra e non una parola per giustificare qualunque errore potesse mai commettere durante il match. Se il difensore aveva preferito non dire nulla, tenendo tutto per sè, De Rossi come sempre ha fatto il Capitano: solo al termine del tempo regolamentare nel definire i suoi compagni veri uomini, ha reso noto a tutti la situazione.
Durante la conferenza stampa di rito tenutasi prima della trasferta di Empoli, Di Francesco ha annunciato la mancata presenza del proprio terzino, affermando che quella mattina di venerdì neppure riusciva a camminare. Il piede lo ha costretto a fermarsi, ma non gli ha impedito, almeno per un primo momento, di rispondere alla convocazione della Nazionale serba. La durata è stata breve: ieri è tornato a Trigoria, anche lo staff medico della Serbia ha preferito così.
Il gioco del Destino, già nominato in precedenza, ieri si è ripreso il palco: mentre Kolarov tornava “al campo base”, De Rossi si apprestava a sottoporsi agli esami strumentali alla solita Villa Stuart che hanno evidenziato il simile infortunio del suo amico e collega. Non lo direbbe mai la bandiera giallorossa, ma tra i veri uomini di cui ha parlato poche settimane fa, se fosse stato mai necessario riceverne conferma, c’è ad occhi chiusi anche lui.
Dopo essere andato in tribunato, perchè non al meglio, nella seconda partita valida per i gironi di Champions, si è ripreso il proprio posto davanti alla difesa contro il team toscano sabato sera e in quella occasione, nei primi minuti di gioco, a seguito di un pestone ricevuto ha subito la frattura. Nessuna parola, è tornato a correre e con la fascia al braccio ha portato a casa i tre punti al termine della sfida calcistica.
Se la Roma gode di due giocatori di spessore, sia sul terreno di gioco sia fuori, il problema di perderli per alcune sfide si ingrandisce, dal momento che l’assenza potrebbe presentarsi contemporaneamente.
La pausa per le Nazionali aiuterà a “scalare” dei giorni dal tabellino per il recupero e in alternativa i giovani sostituti si candidano a farne le veci, ma attenzione: per due giocatori così, il richiamo del campo può essere più forte del dolore.
Chiara Vernini