Alla Juve, il guerriero Kean difficilmente trova spazio, chiuso da Super Mario Mandzukic, dalla Joya argentina e dall’alieno CR7.
Con la Nazionale, il piccolo guerriero, però, indossa le vesti da supereroe e diventa protagonista.
Dopo l’Europeo Under 19, Moise Kean brilla anche nella selezione Under 20 al torneo Otto Nazioni.
Grazie alla doppietta contro la Polonia, ha trascinato la formazione del Ct Nicolato al successo per 3-0 e ha ricevuto la standing ovation da parte dei 5000 spettatori presenti a Lodz.
Lo scorso anno è stato prestato all’Hellas, quest’anno, nonostante le sirene estere e molti club interessati, si è optato per tenere alla casa base il talentuoso attaccante di origini ivoriane.
L’occasione è d’oro: Moise ha l’occasione di apprendere ogni più piccolo segreto dai campioni bianconeri, non ultimo, Ronaldo.
Il classe 2000, rapido, tecnico, forte fisicamente, ha tutte le carte in regola per essere un campione.
Osservando Dybala, studiando Ronaldo, confrontandosi con Mandzukic può crescere ulteriormente affinando le sue peculiarità.
Da Mandzukic può apprendere e migliorare nelle sponde e nella capacità di sacrificarsi per la squadra e trovare la forza di mollare mai.
Già abile nel gioco aereo, il numero 17 e il numero 7 possono dargli consigli preziosi anche in questa specialità.
Moise ha senso del gol, dribbling, visione di gioco, buone capacità balistiche, e non nasconde di aver osservato e appreso molto da Dybala. Sa attaccare bene la profondità e dai “magnifici 3” ogni suo aspetto può essere perfezionato.
Kean è una miscela tra potenza fisica da bomber e giocate di classe da fantasista puro: le condizioni affinchè possa diventare davvero il fuoricalsse del futuro ci sono tutte.
La Juve sembra credere nel proprio Millenial tanto da non girarlo in prestito “per fargli fare esperienza” bensì ha preferito coltivarlo in casa, alla Continassa, perchè non capita tutti i giorni di allenarsi con uno come Ronaldo.
Caterina Autiero