Karamoh – Ünder: due giovani in gol, due esultanze particolari

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Giovani, per alcuni soggetti estranei, per altri talentuose scommesse: Yann KaramohCengiz Ünder, nonostante la tenera età, dimostrano di avere carattere. Poche le occasioni avute fino a ora a disposizione ma da entrambi ben sfruttate. Il diciannovenne nerazzuro e il ventenne giallorosso sono alla prima stagione in serie A. Per loro, provenienti rispettivamente dalla Francia e dalla Turchia, il campionato italiano rappresenta una grande occasione e, i due ragazzini, entrambi esterni offensivi, sono stati i protagonisti delle ultime vittorie di Inter e Roma dimostrando di voler fare sul serio.

Dopo l’esordio in campionato contro il Genoa -subentrando a Borja Valero- in cui Karamoh si è fatto notare per alcune giocate, alla seconda occasione concessagli da Spalletti, il giovane ivoriano è andato in gol nel match casalingo contro il Bologna. ” E’ il goal più importante della mia vita” ha detto nel post gara.

Una rete così speciale merita un’esultanza degna di nota e di dedica ed ecco che il giovane attaccante esprime tutta la sua gioia mimando il gesto di togliersi una maschera. L’esultanza, come ha spiegato lo stesso, è omaggio al fratello con il quale condivide la passione per il rapper americano Future, autore della famosa canzone  “Mask Off“ richiamata, appunto, dal suo gesto.

Gol e esultanza particolare anche per il baby talento giallorosso. L’esterno offensivo, arrivato a Roma la scorsa estate, ha messo a segno il suo primo gol in giallorosso contro il Verona e ha saputo ripetersi dopo una settimana realizzando perfino una doppietta contro il Benevento. Ripagata la fiducia di Di Francesco, Ünder, ha dimostrato di voler mettersi in luce tanto da risultare il vero e proprio man of the match.

Gioia incontenibile anche per il classe ’97 che decide di omaggiare il suo Paese con un’esultanza singolare: dopo il secondo gol, infatti, si è portato la mano sul sopracciglio mimando la tipica posa dei soldati durante il saluto. Il gesto, per la valenza politica, non è passato inosservato. Da una parte sono arrivati i complimenti dal Ministero turco della Gioventù e dello Sport che elogia la vicinanza dimostrata, nonostante tutto, al proprio paese, commemorando due soldati caduti in Siria;  dall’altra c’è chi vede in questa esultanza, che recentemente è comune a molti giocatori turchi, un eccesso di militarismo e esaltazione patriottica in un contesto in cui è in atto una guerra contro la popolazione kurda che abita ai confini con la Siria.

Caterina Autiero