Kai Havertz, meglio conosciuto come l’acquisto più oneroso del Chelsea, è pronto a scendere in campo con la Germania e a prendersi la scena.
Il centrocampista tedesco neo campione d’Europa con il Chelsea ha stregato tutto con le sue qualità cristalline.
Suo nonno Richard, ex allenatore e calciatore, ha trasmesso al giovanissimo Kai la grande passione per il calcio.
Cresciuto poi in un’intera famiglia pazza del gioco del calcio, ha trovato nel pallone la sua arma vincente, oltre alla musica e alla sua passione per il pianoforte tramandata dal padre.
Già a soli 10 anni diventò un calciatore dell’Alemannia Aachen, il più grande club della sua regione.
In una partita, proprio tra la sua squadra e l’under 12 del Bayer Leverkusen, gli scout della squadra avversaria rimasero folgorati dal suo talento e decisero subito di ingaggiarlo nella loro squadra.
Negli anni è arrivato il soprannome di Alleskönner che significa “tuttofare”. Un vero folletto con la palla al piede vista la sua iniziale bassa statura.
A 18 anni è andato dritto in prima squadra guadagnando sempre di più la fiducia e la stima dei suoi compagni ma soprattutto del suo allenatore.
Da lì è iniziata la sua scalata al successo…
Convocato nella Nazionale maggiore tedesca, non è più uscito dal giro e questo primo Europeo per lui potrebbe essere la consacrazione del suo immenso talento.
Diamante prezioso nella rosa del Bayer Leverkusen, ha visto il suo sogno di “sfondare” nel mondo calcistico con la chiamata di uno dei Club più storici e blasonati: il Chelsea.
Le cifre? Ben 71 milioni di sterline (80 milioni di euro + bonus) che lo catapultano al primo posto nella classifica degli acquisti più onerosi del club londinese.
Con una cifra così stellare a soli 21 anni, devi sicuramente dimostrare di valerli quei soldi spesi eppure il primo anno al Chelsea, complice un ambientamento tutt’altro che semplice, è stato altalenante.
Ci si aspettava sicuramente di più ma per lui, ritrovarsi improvvisamente in uno dei club più importanti in Europa e giocarsi anche la Champions League è stato traumatico.
Nella sua ultima stagione al Leverkusen aveva collezionato ben 17 gol, tanti se consideriamo anche il suo ruolo in campo: quello da trequartista.
Con Lampard ha giocato da ala, poi anche da interno di centrocampo senza trovare la giusta collocazione che gli permettesse di esprimere il suo potenziale.
L’arrivo di Thomas Tuchel, ha cambiato completamente le sorti dei Blues e anche quelle di Havertz.
L’allenatore lo definisce “A metà tra il 9 e il 10”.
Ha sempre anteposto lo studio, cresciuto con regole molto rigide avendo un padre poliziotto. Poteva giocare a calcio solo con determinati risultati nell’ambito scolastico.
Kai ha sempre fatto di tutto per riuscire a creare il binomio perfetto tra scuola e calcio fino a rinunciare anche a una partita di Champions League nel 2017 contro l’Atletico Madrid per un “compito importante”.
Lui è la dimostrazione così esemplare di quanto i sacrifici alla fine paghino. Lo ha capito subito Havertz, già a 4 anni quando era già un piccolo prodigio sul campo.
Ora a 22 anni è già salito sul tetto di Europa grazie proprio a un suo gol nella finale di Champions League contro il Manchester City di Guardiola.
Quando tutti hanno arricciato il naso dopo aver visto spendere 80 milioni per un giovane ragazzo che aveva ancora tutto da dimostrare, lui ha fatto di tutto per diventare decisivo proprio nella partita che più di tutte contava.
Passare dai campetti di periferia ad alzare una Champions League a soli 22 anni vale tutti i sacrifici fatti fino ad ora.
E se questo è solo l’inizio, il meglio deve ancora venire…
Raffaella De Macina