Non ci sono parole di consolazione per la Juventus scesa in campo in preda al panico, assente con la testa altrove.
L’influenza dell’ingiusta sentenza definitiva del Coni, che ha accettato il ricorso del Napoli per i fatti già noti di Juventus-Napoli, è fatale.
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Il Collegio di Garanzia del CONI ha accolto il ricorso del Napoli: #JuveNapoli andrà giocata. E al club azzurro verrà restituito il punto di penalizzazione.
— Romeo Agresti (@romeoagresti) December 22, 2020
I bianconeri sono caduti nella trappola tesa da una squadra venuta per vincere con il coltello tra i denti: aggrava la situazione, un arbitraggio fatto da due pesi e due misure. La Fiorentina ha avuto due regali e tanto altro.
Gli uomini di Pirlo non riescono a consolidare i progressi e alternano prestazioni interessanti come quella con il Parma a altre disastrose, e questo è sotto gli occhi di tutti.
I paragoni con gli altri allenatori si sprecano e la distanza dalla vetta sta diventando una voragine da improbabile rimonta. Eppure si dice che la squadra sia tra le più forti.
Sulla carta, perché sul campo non lo è.
Le avversità sono stati tante: l’espulsione di Cuadrado, il gol subito al terzo minuto di partita, gli interminabili errori in difesa di Bonucci hanno annientato il gruppo.
Non sono bastati né Ronaldo né Chiesa e nemmeno la buona volontà di Szczesny.
La partita è di quelle da dimenticare, una confusione totale: situazione che puntualmente si ripete ogni qual volta si debba affrontare un avversario più motivato e ostico.
L’alternanza di prestazioni mette un interrogativo sul lavoro di Pirlo il quale ostenta davanti alle telecamere una certa indifferenza ritenendo l’episodio non grave.
Più che un allenatore sembra uno stagista e l’atteggiamento del tecnico non può essere di giovamento alla squadra.
La Juventus è in preda a troppi condizionamenti: in ultimo la Società che ci mette del suo creando interferenze sulla gestione e privando Pirlo di una risorsa importante come potrebbe essere Dybala, tenuto da parte in panchina tra mille scuse.
Mettere Bernardeschi al posto suo non è stata proprio una furbata, ma la realtà va accettata e non promette niente di buono.
Immagine della serata, emblematica e sconfortante, la panchina vuota con il solo Paulo Dybala a sostenere i compagni.
Come ha detto Andrea Pirlo ora si va tutti in vacanza e il riposo porterà consiglio.
Magari anche alla Società che sembra in balia degli eventi e ne ha tanto bisogno.
Cinzia Fresia