Dopo lo schianto con il Verona, non possiamo non ammettere che la Juventus stia attraversando un periodo di crisi.
Ciò che pareva un malessere passeggero dovuto al cambio dell’allenatore si sta invece rivelando qualcosa di molto più grave: siamo a febbraio e la squadra viene umiliata persino dalle provinciali.
L’impressione è che Maurizio Sarri non riesca a avere il controllo della squadra che pertanto agisce troppo autonomamente, non seguendo le direttive.
In panchina il tecnico pare apatico e distaccato, non coinvolto e a tratti appesantito dal non riuscire a imporre il suo punto di vista: i tifosi della Juventus sono a ragione preoccupati, la squadra aveva cominciato abbastanza bene il percorso con l’allenatore mantenendo il primo posto in classifica e arrivando prima nel girone in Champions League.
Ora invece la situazione sta precipitando e l’Inter continua il suo percorso in salita raggiungendo la Juventus.
La prestazione con il Verona ha mosso diverse critiche alla squadra, giudicata lenta, inconcludente e confusionaria, ci si affida al Ronaldo di turno e a Douglas Costa che finisce con l’ennesimo infortunio.
Il fatto più grave è l’atteggiamento del Capitano, Leonardo Bonucci, il quale ha commesso una leggerezza imperdonabile nel causare il rigore agli avversari, un episodio grave per un giocatore di esperienza come lui, ma non solo. Il difensore non tiene insieme la squadra e ignora le direttive dalla panchina, un atteggiamento assolutamente inconcepibile in una società come la Juventus.
E nel frattempo, la dirigenza che fa? In apparenza nulla.
L’immagine serena di un organico unito e forte si è appannata da quando la Società ha deciso di rinunciare alla guida di Massimiliano Allegri.
Una decisione che ha creato divergenze tra la Presidenza e i suoi collaboratori più stretti, i quali avrebbero dovuto essere più che consapevoli delle difficoltà d’ambientamento che Sarri sta incontrando oggi, considerati i pregressi.
Forse per mancanza d’altro, l’opzione sul tecnico napoletano è risultata l’unica fattibile e voluta soprattutto da Pavel Nedved.
È necessario quindi che la società intervenga al più presto sui giocatori e non lasci solo il tecnico di fronte a questa inspiegabile condizione. La Juventus rischia di essere abbandonata dai suoi uomini migliori, Ronaldo, Dybala, dallo stesso Deligt, i quali continuando a perdere non avrebbero motivazioni per restare.
Nel frattempo la tifoseria è confusa e divisa: una parte rivorrebbe alla guida Massimiliano Allegri, ipotesi che potrebbe non portare benefici. Il tecnico di Livorno aveva finito un ciclo in cui aveva dato tutto ciò che poteva, era necessario un rinnovamento per poter perseguire l’obiettivo Champions.
E’ assolutamente necessario che la squadra si ricompatti intorno all’allenatore e ci sia reazione immediata, la Juventus è ancora in corsa per tutto ma non saranno accettati altri fallimenti.
Cinzia Fresia