Brucia Notre Dame, bruciano i sogni della Juventus, annientata e umiliata dalla squadra del ” liceo” olandese allo Stadium.
Siamo senza parole…
E Ronaldo, che doveva arrivare in Italia per uscire ai quarti di finale in Champions League… Non gli è mai accaduto in tutta la sua carriera: ciò significa che un fenomeno non basta per costruire una squadra che vince.
Ci siamo illusi al gol di Cristiano, ma non riuscire a mantenere il vantaggio nemmeno pochi minuti ci ha fatto capire che la Juventus stava crollando e che nostro malgrado – è dura ammetterlo – non è da Champions.
Un crollo fisico e psicologico, una Juventus stanca, acciaccata e svuotata: questo è il prodotto di Massimiliano Allegri e del suo staff.
Dopo il corollario di giustificazioni che spaziano dall’ “erano troppo forti” o “comunque vada la Juventus resta sempre una grande squadra”, il tecnico di Livorno dovrà fare i conti con il portoghese e la sua profonda delusione. Serve fare molta autocritica, uscire così è un fallimento, una vera e propria disfatta: si dovrebbe avere la dignità di ammetterlo e proporre le dimissioni.
Invece no, Allegri vuole restare.
Cosa è rimasto? Il Campionato – speriamo! – ma anche tanta rabbia, quella che serpeggia tra i tifosi, perché vedere una squadra di 11 ragazzini che buttano fuori Cristiano e ridicolizzano la Juventus a casa sua, beh… C’è da pensarci seriamente a riproporsi per una nuova stagione.
Cosa non ha funzionato? Perché nel secondo tempo il gruppo si è disgregato?
Purtroppo per noi è un film già visto, sembra l’anno buono e poi niente, si butta via tutto, questa volta gli errori sono evidenti. Infortuni e tenuta atletica inesistente, dei tre obiettivi iniziali – e potenzialmente fattibili con il giocatore più forte del mondo – ne abbiamo falliti ben 2.
Sebbene la Società non si voglia convincere di rappresentare un calcio ormai superato – quello italiano – di questa stagione si contano i danni:
– La supponenza di vincere il campionato con anticipo non indica nulla, considerato il livello del calcio giocato qui;
– La preparazione atletica totalmente sbagliata, con un’ infermeria piena di guai muscolari;
– La perdita di fondi per la mancata qualificazione, fondi preziosi per il cambiamento della rosa;
– Le problematiche di spogliatoio, che – guarda caso– si presentano puntuali nelle fasi decisive;
– Un rapporto con Cristiano Ronaldo molto probabilmente compromesso.
Sono contenta che il Presidente abbia lo spirito per sorridere, e riconosca con sportività la bravura delle singolarità olandesi. Ottima questa allegria, servirà: perché i tifosi non stanno ridendo, dato che le ingenti somme investite per comprare Ronaldo hanno portato al notevole adeguamento di prezzo degli abbonamenti.
Ci sarà la festa scudetto? Umanamente auspico di sì, ma sarebbe giusto che qualcuno faccia un passo indietro.
Cinzia Fresia