Juventus, non c’è (più) tempo di dipendere da Ronaldo

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Fonte immagine profilo Twitter Juventus

La Juventus batte la  Lazio – che pur le ha dato sempre fastidio – con una buona prova di carattere e grinta, malgrado le assenze, specie quella di Cristiano Ronaldo.

Prima della gara, era evidente il pessimismo aleggiante  per la mancanza del portoghese.

I bianconeri, invece, grazie soprattutto all’intraprendenza di Chiesa e di  Morata, hanno ribaltato lo svantaggio iniziale,  offrendo una prova convincente soprattutto a livello mentale.

Morata e Chiesa
Fonte immagine profilo Twitter Juventus

Stonano, pertanto, le parole del numero 9 a fine partita:

Bisogna pensare prima ad assisterlo (Ronaldo, ndr) e poi a far gol. Quando non c’è lui si pensa più a tirare ma quando c’è bisogna dargli la palla.

La dipendenza della Juventus da Ronaldo non è un fattore che si limita alle marcature (cosa già di per sé grave).

È una dipendenza psicologica che nel tempo usura, perché limita la libertà dei rimanenti dieci.

Perché le lamentele – sempre molto plastiche – di Ronaldo condizionano, inevitabilmente, gli umori (specie dei piu giovani).

Perché lo stesso Pirlo, che pure ha idee di calcio abbastanza complesse per la rosa a disposizione, deve tener conto dei condizionamenti imposti da un calciatore che (bisogna dirlo) si pone al di sopra della squadra.

 

La Juve è una compagine che sta già  cercando la sua nuova identità.

Lo sta facendo a fatica, già trattenuta dall’ingombrante presenza del gruppo dei senatori che – consapevolmente o no – la tengono ancorata al passato.

Avrebbe bisogno di  lavorare su se stessa, alla ricerca della compattezza di gruppo, partendo da un principio in cui tutti devono fare la propria parte per tutti e non per uno solo.

Che Ronaldo sia un grande finalizzatore, non v’è dubbio: ma in un gruppo che si sta – con grande dispendio energetico – rifondando, la precedenza va appunto al gruppo e non al singolo.

Ronaldo poteva vantare il privilegio di una completa assistenza al Real Madrid.

Una squadra matura e perfettamente in grado di gestirsi e di gestirlo, una squadra che poteva pensare ai suoi record e contemporaneamente a vincere.

In questa Juventus diventa un catalizzatore che rischia di bloccare una crescita corale.

La partita di ieri è stata un esempio lampante.

Alla Juve di oggi ci sono molti giocatori che devono trovare la propria strada: è già difficile senza restrizioni, figuriamoci se queste arrivano.

I bianconeri e Cristiano Ronaldo parlano di proseguire il loro cammino, prolungando il contratto del portoghese ancora per due anni.

Credo sia doveroso pensarci a lungo e bene. Cristiano è inevitabilmente avviato verso la conclusione della sua sfolgorante carriera.

La Signora invece è all’inizio di un nuovo cammino.

È ancora possibile un punto d’incontro?