Grazie al poker calato ieri pomeriggio nella sfida contro il Palermo, la Juventus si avvicina sempre di più al quinto scudetto consecutivo ma dopo la partita, società e tifosi hanno gioito a metà per via del grave infortunio di Claudio Marchisio che lo costringerà a restare a lungo lontano dal campo di gioco. La diagnosi è stata confermata dal direttore generale Beppe Marotta, il quale ha definito il centrocampista un “patrimonio” della squadra e un “professionista serio” durante l’intervista rilasciata a Radio Anch’io, nella quale ha parlato di altri due personaggi centrali nel progetto bianconero: Allegri e Pogba. “Pogba sta bene con noi è cresciuto, diventato un campione, il suo habitat naturale è questo. Poi certo nelle cose di mercato bisogna tenere conto che da una parte c’è la società che non vuole vendere i giocatori più importanti, dall’altra c’è la volontà dei giocatori di restare. In ogni caso nessun nostro giocatore in questo momento è sul mercato“.
Con queste parole il dirigente ha rassicurato l’ambiente juventino sul futuro del talento francese e degli altri componenti della rosa. Non arrivano solo le conferme, per voce di Marotta, sulla permanenza dei calciatori in forza al club, ma anche di chi questi calciatori li guida tutti i giorni, ovvero l’allenatore toscano.”È un tecnico vincente ed è stato scelto per questo, è logico che possa continuare con noi. Allegri ha iniziato un ciclo vincente con noi, logico che lo possa continuare. Lui è una pedina importante, è il leader area tecnica e dello spogliatoio. Con lui si può vedere una Juve che può crescere ancora sia in campo italiano che in campo europeo“.
Il direttore bianconero ha poi aggiunto: “Il desiderio di vittoria di Allegri corrisponde a quello del presidente Agnelli, mio e di tutti. L’obiettivo della Juventus è di continuare a vincere. Non vogliamo essere comparsa ma protagonista, con un occhio al bilancio. Cosa che abbiamo fatto in questi anni. Da quando c’è il presidente Agnelli il primo bilancio fu in rosso di 90 mln, l’ultimo bilancio ha un utile di un paio di milioni. Lottiamo da una parte per i risultati sportivi, dall’altra per ottenere questi risultati con una gestione positiva“. Dunque la volontà di Marotta e della società torinese è chiara: nessun “pezzo pregiato ” lascerà Vinovo perché “squadra che vince non si cambia”.
Chiara Vernini