Home Primo Piano Juventus, l’ottavo è senza sapore ma è pur sempre un tricolore

Juventus, l’ottavo è senza sapore ma è pur sempre un tricolore

Ottavo scudetto consecutivo dolce amaro, anzi, senza sapore. Nonostante i limiti e una stagione sottotono la Juventus si laurea ancora una volta Campione d'Italia

0

Ogni anno, dalla stagione 2011-12, la vincitrice del campionato italiano è sempre stata una: la Juventus

Di anno in anno si sono susseguite antagoniste, di anno in anno si è provato a cercare un’anti Juve ma non c’è stata storia: in Italia, la Vecchia Signora con le sue strisce bianconere, regna sovrana e si porta a casa, con 87 punti frutto di 28 vittorie, 3 pareggi e solo due sconfitte,  l’ottavo tricolore consecutivo (con cinque giornate d’anticipo). 

Uno scudetto dolce amaro; anzi no,  scipito

Senza sapore…

perchè troppo ravvicinato alla notte della delusiona europea;
perchè nonostante i numeri del campionato facciano pensare ad altro, durante i vari match non c’è stato alcun dominio delle varie avversarie e ci si nascondeva dietro la scusante che le energie andavano dosate per il momento clou della stagione – che sarebbe dovuto essere questo e invece, ormai, la stagione per il popolo juventino è giunta ai titoli di coda -, e per arrivare fino in fondo sui vari fronti… ma così non è stato anzi, se l’anno scorso in Italia lo scudetto è stato condito con la Coppa Italia, quest’anno l’atletismo e la manovra arrembante dell’Atalanta avevano segnato il decadimento di Madama con l’eliminazione ai quarti del torneo.

Una rosa costruita per essere la Regina d’Europa, tante volte ha faticato contro avversari modesti e troppe volte ha conquistato i 3 punti grazie al guizzo del singolo.

Numerose volte abbiamo parlato di una Juve scesa in campo apatica e di prestazioni poco brillanti.
Altrettante abbiamo parlato di una squadra incapace di costruire una manovra di gioco organizzata e di conseguenza di creare occasioni da gol.

La Juve ha vinto in Italia perché con questa rosa si è permessa il lusso di vincere faticando il minimo indispensabile, semplicemente affidandosi di volta in volta al “salvatore della patria” di turno.

Titolo di La Stampa

Questa Juve non ha rivali in Italia perchè, oltre a CR7 ha grandi giocatori che in un torneo lungo come un campionato permettono di ovviare a infortuni, squalifiche, cali di forma e mancanza di idee.

Alcuni calciatori che in questi anni hanno contribuito alla conquista di Scudetti e cammini europei convincenti e di crescita, sono venuti a mancare; altri hanno subito un’involuzione dettata dalla mancanza di una squadra solida che li supportasse; e poi ci sono quelli che hanno provato a dare il contributo ma senza un’idea e un’identità condivisa sono diventati inermi.

Nessuno ha disputato la stagione della vita, nè in Italia, nè in Europa: non è stata una grande stagione!

E’ stata una Juve che non ha regalato emozioni se non tanta rabbia per quel che avrebbe potuo fare ma non ha fatto, tanti punti interrogativi su prestazioni, moduli, formazioni e tanta insofferenza per quei retropassaggi e per quella estenunate e sterile circolazione di palla che il gol del CR7 o jolly di turno non cancella nonostante i 3 punti che hanno portato alla conquista dell’ottavo.

Nonostante questa filosofia del “conta il risultato” la Juventus vince un altro Scudetto o meglio solo lo Scudetto (ah no c’è la Supercoppa, anch’essa vinta grazie al guizzo del singolo) che va comunque celebrato e che comunque non è cosa da tutti (chiedere a quanti da anni lo vincono solo ad agosto sotto l’ombrellone).

Va celebrato perchè nonostante quanto detto in precedenza la squadra è riuscita a ottenere un distacco di circa 20 punti sulla seconda. Perchè con questo 8 si segna un record difficilmente eguagliabile -mai nessuno in serie A e nei cinque maggiori campionati europei ha raggiunto mai qualcosa di simile: il Lione si è fermato a 7 titoli – e anche perchè in ogni juventino ci sono ancora i segni di Calciopoli con le sue revoche.

…Sarà anche senza sapore ma è pur sempre un tricolore!

E allora che sia festa ma non fingiamo si tratti di un successo.

 

Caterina Autiero

 

Exit mobile version