Un minuto di silenzio prima del fischio di inizio, in ricordo delle vittime del Covid 19. In campo un’infermiera, un medico e un’operatrice Socio Sanitaria hanno ricevuto gli applausi dei presenti.
Un momento toccante e doveroso per chi ha disputato un’altra partita quella della vita e della morte e che ci ricorda che non ne siamo ancora fuori.
Le persone presenti – escluso arbitri e giocatori in campo – indossavano mascherine e osservavano distanza sociale, un’immagine forte anche per noi spettatori da casa.
Comincia bene la Juventus centrando la finale di Coppa Italia: dopo una performance piuttosto approssimativa e poco precisa, i bianconeri ce la fanno.
È stata evidente la pessima prestazione di Cristiano Ronaldo: il portoghese – assolutamente fuori condizione – non è emerso in nessuna fase della partita, mettendo in difficoltà gli stessi compagni dopo il fallimento di un rigore, che avrebbe potuto portare in vantaggio la squadra.
Una partenza con il freno a mano tirato dove lo spettro del Covid 19 aleggia nell’aria, quella della prima partita dopo il lock down: nessun giocatore pare totalmente a proprio agio in campo.
La partita si è svolta senza particolari exploit, con poche emozioni e tiri in porta, nessuna giocata straordinaria: bene Douglas Costa per la Juventus sicuramente tra gli attaccanti il migliore, nella media Paulo Dybala e insufficiente Cristiano Ronaldo.
Molto bene invece Rodrigo Bentancur, il quale è l’unico che aggredisce avanzando e dominando a centrocampo esattamente come vuole l’allenatore.
Il Milan dal canto suo nonostante la perdita di Rebic – espulso per un brutto fallo – ha tentato immediatamente di reagire, mettendo anche in allarme la Juventus.
Juventus-Milan, semifinale di Coppa Italia, si chiude senza gol. Una partita questa in cui ciò che conta è solamente il risultato e questo la Juventus lo ha ottenuto, ma che mette Maurizio Sarri in una corretta riflessione in riferimento alle risorse a disposizione.
Nonostante i cambi effettuati, l’assetto ha prodotto pochissimo e l’ingresso di Cuadrado forse andava considerato prima.
Maurizio Sarri, soddisfatto a metà, dovrà trovare soluzioni in vista di un calendario che non prevede molto spazio sul quale lavorare.
Cinzia Fresia