Alla Juventus aver vinto il Campionato con così vasto anticipo ha fatto male e confuso le idee.
La squadra che ha evidentemente incrociato le braccia in queste ultime partite prima delle vacanze, non vede l’ora di finire, di chiudere la porta e pensare all’anno prossimo.
Sì, perché invece di festeggiare la Società vive ore difficili, una situazione paradossale: e non sembra vero che il gruppo calcistico più potente di Italia si senta sotto scacco e non sappia che cosa fare.
Sicuramente tutto è peggiorato dopo una dichiarazione da parte del tecnico Max Allegri, il quale ha ammesso che la Juventus, quella giusta ( per lui), “l’aveva in mente da sei mesi”. Queste parole hanno lasciato il pubblico perplesso…
Che l’aziendalismo Allegriano stia per finire?
Forse sì, perché se analizziamo il senso di questa frase potrebbe essere interpretato come un attacco alla Società, ai giocatori e anche ai tifosi, con i quali giornalmente – da un po’ di tempo oramai – se la sta prendendo.
Allegri vuole restare, ma il consiglio d’Amministrazione della Juventus presenta al Presidente il conto dei denari persi per i mancati obiettivi.
Lui allora cosa fa? Chiede un ritocco di ingaggio e l’acquisto di un numero imprecisato di giocatori all’altezza di Ronaldo, perché quelli di prima probabilmente non andavano bene, già da un bel pezzo.
La alternative valide per la Juventus – la quale vorrebbe puntare ad un allenatore magari straniero, con una mentalità diversa – sono improbabili: gli ingaggi sono stellari, parliamo di oltre 20 milioni di euro annui. Lo stesso italiano Sarri ne percepisce 12, pertanto Allegri a questo punto sente di doversi adattare a queste cifre. A parte ciò, rimaniamo basiti in riferimento alle sue dichiarazioni, considerato che tutti i giocatori che ha voluto, li ha ottenuti senza tanto sforzo e con quelli era stato chiamato a vincere.
Quindi cosa vuol dire? Che è colpa della Società, dei giocatori e dei tifosi se ha fallito la Champions?
Strano che il Presidente Andrea Agnelli non si senta offeso per queste dichiarazioni: io fossi in lui lo sarei o comunque gli chiederei spiegazioni, perché il tecnico dà la colpa a tutti meno che a se stesso.
Tornando alla Juventus, non previdente a programmare il giusto avvicendamento in considerazione dell’acquisto di Ronaldo, si trova a non poter decidere per mancanza di fondi. Poiché la possibilità di un rientro di Antonio Conte non piace alla proprietà e Presidenza, si vedrebbe costretta a confermare Massimiliano Allegri come soluzione più economica.
Il risultato della gestione Allegri è la seguente: mancata qualificazione Coppa Italia e Champions League. Scusate se è poco! Eccesso di infortuni muscolari, spogliatoio a brandelli, marea di infortunati e Cristiano Ronaldo per nulla contento: con la sola giustificazione che “vincere 8 scudetti di fila è un’impresa magistrale”. Certamente sì, però Allegri, quando viene interrogato sugli argomenti sopraccitati glissa con la stessa identica frase senza dare una risposta precisa e con la stessa tattica: ribaltando “la frittata”.
Strano che la Juventus accetti tutto questo. Se penso a quando Conte espresse la similitudine (infelice) sui ristoranti, dichiarazione che gli costò la cacciata, mi chiedo come mai ad Allegri – accontentato in tutto e per tutto – si permetta di comportarsi così … Compreso inveire contro l’opinionista ex collega.
Strano ch una Società di così grande equilibrio, si trovi divisa sul cosa fare per salvare il lavoro di questi anni, che rischia di essere buttato via se non si corre al più presto ai ripari. E’ evidente che il vertice si trovi in posizioni opposte nei confronti delle scelte da fare e lo stesso Nedved cerchi di aprire gli occhi al Presidente Agnelli sulle conseguenze di una scelta sbagliata.
L’aver preso Ronaldo, è stato il “voler cambiare tutto, senza cambiare nulla”, una mentalità tanto cara qui in Italia; il Campionato si sarebbe vinto lo stesso senza Ronaldo vista la qualità scarsa degli avversari, senza una base diversa l’acquisto di Ronaldo diventa inutile, valido solo per il marketing.
Ad oggi la Juventus ha una squadra completamente da ridisegnare, all’altezza del portoghese se si ha intenzione che la presenza del più forte giocatore al mondo abbia un senso.
Attendiamo trepidanti il “famoso” incontro con il Presidente Agnelli e quello che ne conseguirà: il ciclo di Allegri alla Juventus è finito e spero che la Società lo abbia capito.
Cinzia Fresia