Sissoko, Felipe Melo, Aquilani, Pirlo, Vidal, Pogba, Padoin, Hernanes, Sturaro, Lemina, Khedira, Pjanic. Chi sono? Sono tutti centrocampisti e hanno una cosa in comune: hanno tutti giocato nella Juventus. Ma i colori bianconeri non sono l’unica cosa che li accomuna. C’è un altro piccolo dettaglio: Claudio Marchisio.
Negli ultimi anni, il centrocampo juventino è cambiato tante volte: molti giocatori sono andati via e altrettanti sono arrivati a Torino. Ma in questo via vai c’è sempre stata una costante: il principino. Marchisio è l’anima di questa Juve: lui c’è sempre stato, dalla Serie B alla finale di Champions al centrocampo delle meraviglia con Pirlo, Vidal e Pogba.
Ieri sera il 30enne è tornato in campo dopo 192 giorni di assenza, più di sei mesi e tante partite saltate. Era il ritorno che tutti, Allegri compreso, stavano aspettando. In queste prime giornate di campionato, il ritornello di stampa e tifosi era sempre lo stesso: il centrocampo era il reparto che destava più dubbi e il “brutto gioco” era causato soprattutto da quello che succedeva lì. Tanto turnover e, nonostante l’ottimo lavoro di Hernanes ( troppo lento per impostare) e Lemina (meglio mezzala), nessuno dei due copriva il ruolo in regia da vero leader.
La risposta a questi dubbi è arrivata ieri sera e si chiama Marchisio. A Torino non si aspettava altro che il ritorno in campo del numero 8 e già la prima partita dopo sei mesi ha fatto vedere cose più che buone. Claudio è ancora quello che conosce meglio quel ruolo, non ha perso la confidenza col campo, si è reso già protagonista di movimenti sontuosi e ha ridato equilibrio alla squadra che gira già perfettamente intorno a lui.
Certo, è ancora troppo presto per “strafare” ma finalmente la Juve può stare tranquilla: le chiavi del centrocampo sono tornate in mano al regista titolare. E una volta che anche lui sarà al top, sarà interessante vedere come migliorerà il gioco bianconero a partire dai compagni di reparto, Khedira e Pjanic.
Paola Moro