Juve-Milan, per l’occasione, sulle nostre pagine, la ‘sfida’ è tra SpazioJ e SpazioMilan
Il big match della 30a giornata di Serie A è un classico del calcio italiano. Da una parte c’è la solida Juve, in corsa, neanche a dirlo, per lo scudetto; dall’altra il ritrovato Milan che, sulle ali dell’entusiasmo, insegue un piazzamento nell’Europa che conta.
Una Juve solida, compatta e consapevole di non potersi permettere di perdere punti in classifica se vuole centrare il settimo scenderà in campo contro un Milan nuovo, grintoso che con la sua corsa e la sua qualità proverà a fare il colpaccio: è questo il quadro che emerge dalla nostra intervista doppia che vede protagonisti Nicola Frega – direttore di SpazioJ– e Christian Pradelli – direttore di SpazioMilan ……spazio, dunque alle loro considerazioni…
Nel girone di ritorno, Juve e Milan, viaggiano alle stessa media punti: ti aspetti una partita equilibrata? Cosa occorrerà per vincere?
NICOLA: Si, mi aspetto una gara equilibrata (non un 3-0 o 0-3 per intenderci). Vedo la Juve favorita anche perchè e reduce dal passo falso di Ferrara e ha necessità di vincere per ristabilire le distanze e consolidare il primo posto. Il Milan, però è una squadra organizzata e compatta a cui non manca qualità e in attacco sa far male… Juve è Milan va sempre oltre ogni pronostico…
CHRISTIAN: Pensare di giocare, a Torino, una gara alla pari è quasi impossibile… è difficile che possa esserci equilibrio anche perchè il Milan, allo Stadium, ha sempre conosciuto la sconfitta tranne in Tim Cup nel 2012 quando la semifinale terminò 2-2 ai supplementari. Da quella stagione, sicuramente, questa è la gara in cui il Milan ha la possibilità di insidiare i bianconeri… sarà un antipasto della finale di Coppa Italia.
Tra le due c’è un distacco di ben 25 punti (ricordiamo che i rossoneri hanno una partita da recuperare): cosa, a tuo avviso, porta a una differenza così netta in classifica?
NICOLA: Oltre alla qualità tecnica complessiva della rosa il divario così netto è dato anche dal fatto che i bianconeri hanno iniziato la stagione con un’identità precisa e con un nucleo solido al contrario del Milan che è una squadra nuova (basta pensare che rispetto alla gara dell’anno scorso solo tre giocatori fanno parte della rosa). Sicurezza e identità non si conquistano dall’oggi al domani…
CHRISTIAN: La Juve è un gruppo consolidato da quattro anni, il Milan è completamente nuovo, nato in questo 2018 con Gattuso. Dopo un inizio complicato ha trovato l’assestamento e ora inizia ad assumere la fisionomia di squadra guidata da un allenatore esperto e carismatico. Le premesse sono buone e spero che il prossimo anno il Diavolo possa tornare a lottare su più fronti.
Bonucci ha dichiarato che tra Conte e Gattuso ci sono molte affinità: concordi?
NICOLA: Lui è stato allenato da entrambi quindi mi fido di quanto dice… Ma, credo che dal punto di vista del gioco ci siano differenze: Gattuso ha un approccio un po’ più razionale, il Milan aspetta, non è impulsivo… mentre il gioco di Conte è più arrembante, martellante.
CHRISTIAN: Per il temperamento sicuramente… forse Gattuso, in virtù della ‘scuola Ancelotti’ riesce a instaurare un rapporto più amichevole con i giocatori… entrambi conla grinta creano un ambiente ricco di motivazioni ma Conte a volte rischia di mettere ansia…
A proposito di Bonucci, che accoglienza prevedi per l’ex 19 bianconero oggi capitano rossonero?
NICOLA: I fischi ci saranno ma mi aspetto anche una reazione più matura da gran parte stadio. Bonucci non è andato via sbattendo la porta ma le parti (giocatore e Società) avevano capito che era il momento di separarsi, anzi, forse la Juve ha cercato la cessione più di lui e sappiamo che, nella programmazione tecnica, il club bianconero non guarda in faccia a nessuno.
CHRISTIAN: Io credo che i tifosi dovrebbero tributargli un grande applauso: quando un giocatore se ne va per una rottura puramente con la società (non con l’ambiente) le cose condivise non si possono e non si devono dimenticare. Bonucci stesso non ha mai rinnegato quanto fatto con la Juve.
Torniamo agli allenatori: un aggettivo per Allegri e uno per Gattuso
NICOLA: Allegri – moderno per me incarna il prototipo dell’allenatore moderno che si adatta a ogni situazione e antepone le necessità societarie e di squadra al suo volere “dove lo metti là sta” e sa gestire con molta serenità anche i casi più spinosi: ha intelligenza e serenità giuta per essere l’alenatore della Juve; Gattuso – allenatore di identità: ha saputo ridare al Milan la ‘milanesità’.
CHRISTIAN: (Sembrerò banale e scontato) Gattuso = verace ; Allegri = calcolatore.
Chi è a tuo avviso il giocatore più importante, oggi, per la tua squadra?
NICOLA: Higuain perchè è il leader tecnico ed emotivo: è il primo a difendere, ad attaccare. anche Buffon gli ha riconosciuto i meriti di tanta grinta e cuore… quest’anno credo abbia raggiunto la piena maturità: la Juve dimostra di essere molto brava nell’accompagnare i suoi calciatori alla crescita non solo calcistica ma anche umana.
CHRISTIAN: Non so se al momento sia il più importante ma io di Romagnoli non ne farei mai a meno.
Chi ‘scipperesti’ alla squadra avversaria e perchè?
NICOLA: Mi piacciono tanti giocatori rossoneri ma scelgo Romagnoli perchè, in prospettiva, può essere il miglior difensore italiano: è completo!
CHRISTIAN: Douglas Costa, per tipologia e esperienza sarebbe utile a questo Milan e farebbe la differenza.
L’insidia maggiore che riserva la squadra avversaria e la sfida in questione è…?
NICOLA: La forma mentale in cui si trova: non ha paura, viene a Torino e sa che non ha da perdere nulla. Ha giocatori di gamba, quando alza il pressing lo fa bene… il Milan proverà a far male ai bianconeri!
CHRISTIAN: Lo stadio e i tifosi… Lo Stadium è una piccola bolgia: in generale non basta essere una squadra di pari livello o superiore per vincere. Rispetto ai fortini di Real e Barcellona è più raccolto e quindi si crea una cassa di risonanza pazzesca… chi l’affronta deve essere molto saldo anche mentalmente.
Sosta per le Nazionali: peserà sulle scelte dei tecnici? Quanto?
NICOLA: Nonostante in molti hanno giocato tanto con le nazionali non credo inciderà perchè, in questa fase della stagione, suppongo che per gli allenatori non esista turn over: siamo nel vivo e bisognerebbe essere al top della condizione… in questa fase chi è il migliore gioca…!
CHRISTIAN: Sinceramente credo di no: è come se ci fosse stato un tacito accordo tra club e le nazionali sull’impiego dei vari giocatori convocati. ad esempio Mandzukic è rientrato prima… il croato in questi mesi del campionato è uno di quelli determinanti!
Quanto credi possa influenzare l’impegno che la Juve avrà martedì contro il Real?
NICOLA: Mentalmente non inciderà: la Juve ha dimostrato in questi anni di saper fare reset gara dopo gara e giocarla indipendentemente dall’impegno successivo. Nella formazione inciderà anche perchè i bianconeri hanno due squalificati per la gara contro il Real.
CHRISTIAN: … Un po’, mi auguro il giusto!
Buffon – Donnarumma: credi che Gigio sia l’erede di Gigi?
NICOLA: Essere l’erede di Buffon significa essere in grado di essere tra i migliori al mondo per ben 22 anni…Donnarumma è sicuramente un predestinato ma non so se farà la stessa carriera di Gigi anche perchè serve un club e un entourage che lo facciano maturare anche mentalemente per essere sempre al top.
CHRISTIAN: Credo di si ma credo anche che è un confronto impari considerando i procuratori… il sostegno e l’indipendenza che Martina ha dato a Buffon non è realizzabile con un procuratore come Raiola.
1, X, 2, come finirà? Credi, che, in caso di sconfitta, l’obiettivo stagionale potrebbe compromettersi?
NICOLA: Dico 1: allo Stadium è quasi una sentenza…da quando è stato inaugurato, la squadra che ha raccolto più punti è l’Inter, appena 5.
Una sconfitta sarebbe una mazzata anche perchè il Napoli non ha una gara impossibile.
La Juve ora non deve più perdere punti e una sconfitta peserebbe non solo sulla classifica ma anche mentalmente.
CHRISTIAN: … mmm… dico X e con un pari l’obiettivo non si compromette per nessuna delle due che hanno da disputare la gara più importante il 3 (Juve-Real) e il 4 aprile (il derby della Madonnina).
Caterina Autiero