Questa sera allo Stadium si disputa la partita che potrebbe assegnare il titolo alla Juventus o al Napoli: ma non è solo questo, è molto di più
Riavvolgo il nastro della mia memoria a aprile dello scorso anno. La Juventus è attesa a Napoli per la doppia sfida con i partenopei, due gare in cinque giorni valide per Coppa Italia e Campionato. Una fila di camionette della Polizia e 1200 agenti – milleduecento!!! – per scortare i Campioni d’ Italia nel posto dove riesiederanno, rigrosamente anonimo. Io, nata e cresciuta a Napoli, non ho mai visto una cosa del genere.
Non l’ho mai vista per una partita di calcio!
Ma dove i sono i tempi in cui mio padre mi portava in curva? In cui andavo al liceo con la sciarpa bianconera al collo? Sono invecchiata troppo in fretta, e il tifo si è ammalato di cancro. A Napoli la Juventus è un anatema. Qualcosa per cui il tifoso si deve vergognare, si deve sentire come rinnegato dalla sua terra e dalla sua gente. Che ne sa Allegri, quando dichiara che la partita contro il Napoli non ha la priorità. Che ne sa delle strade colorate di blaugrana manco i Quartieri Spagnoli fossero le Ramblas catalane. Che ne sa dei fuochi d’artificio nella notte del 3 giugno, e di quelli della settimana scorsa dopo la sconfitta di Madrid.
(immagine da calciomercato.com)
Forse non ha neanche letto la lettera di quell’emerito professore universitario che riteneva noi juventini una “razza indegna di vivere”.
Mister, non lo sai. Ma ascolta la Napoli bianconera che ha un messaggio per domenica: non vogliamo vincere, no, vogliamo stravincere. Vogliamo una partita come quella del 2012, o del 2013: eh lo sappiamo, tu non c’eri.
Vattele a rivedere quelle partite, falle vedere a ragazzi: fa’ vedere loro com’era la Juve, quella che strappava la pelle agli avversari, che li faceva uscire dal campo annientati senza aver capito nulla dal primo al novantesimo minuto. Altro che la Signorina altezzosa che abbiamo visto in campo a Crotone… Quella non ha niente, della Signora Omicidi. Della Signora spietata, senza calcolo e senza risparmio, con una sola idea fissa in testa: asfaltare chiunque prova a impedirle di vincere. Di stravincere. Ecco: vogliamo quella, domenica.
Ci dovete questa vittoria, ancora di più perchè hanno riaperto il settore ospiti allo Stadium; ancora di più quest’anno, in cui il Var doveva sedare le malignità e invece le ha amplificate. Ce la dovete perchè noi sopportiamo insulti e ingiurie gratuite sapendo che la giustizia arriverà sul rettangolo verde: come abbiamo sempre fatto. Ma quest’ anno non vogliamo passare di misura: scordatevelo.
E non vogliamo nemmeno una cosa stile Zaza 88′, per quanto sia stata bella e entusiasmante. Grazie, ma vogliamo altro.
Vogliamo il sudore e le maglie sporche di erba. Vogliamo la Juve che scende dal piedistallo. Dimostratelo che siete furibondi per Madrid: dimostratelo che quella partita non è stata un caso. Dimostratelo a questi duemila che arriveranno e che non vedono l’ora di preparare l’ennesimo fuoco d’artificio: li vogliamo accendere noi, i fuochi, stavolta. In campo.
Domenica sera non dovete vincere: dovete portare a casa la pelle avversaria.
Ce lo dovete, tutti. Fino alla fine.
Daniela Russo
(immagine copertina da tuttosport.com)