Bayern Monaco-Juventus 4-2 (Ucl 2016), Juventus-Manchester United 1-2 (Ucl 2018), Fiorentina-Juventus (Serie A 2013), le genovesi, Cardiff … : quello contro il Milan, non è un unico e raro caso di blackout bianconero.
La Vecchia Signora, non solo con Sarri allenatore, è colpita da inspiegabili cali di concentrazione: anche durante la gestione del predecessore, è stata in più occasione vittima di appannamento.
Si tratta di momenti di smarrimento in cui la squadra bianconera spreca gare dominate, in controllo, in vantaggio o equilibrate facendole pendere a favore degli avversari o, comunque, generando malumori.
In questa stagione, ad esempio, i bianconeri si sono spenti durante la gara d’esordio contro il Napoli quando, i bianconeri avanti 3-0, dopo un primo tempo di livello, al 62’ subirono tre gol nel giro di un quarto d’ora.
L’autogol di Koulibaly regalò la vittoria alla Juve e fece passare in sordina il blackout.
È un autogol che mi fa male perché è arrivato dopo una rimonta incredibile. Mi dispiace ma devo, dobbiamo accettarlo: siamo forti. L’abbiamo dimostrato.
Lo dimostreremo 💪🏿#KK #JuveNapoli pic.twitter.com/vyJsYaTqFq— Koulibaly Kalidou (@kkoulibaly26) August 31, 2019
E’, invece, costato i 3 punti l’appannamento contro la Lazio, nella gara d’anadata di campionato. La Juve, in vantaggio al 29′ con CR7, pian pianino si spegne e subisce prima il gol del pari di Luiz Felipe, allo scadere del primo tempo poi, pronti via, nel secondo tempo la squadra di Sarri viene pervasa dal calo di concentrazione che porta al gol Milinkovic-Savic. Ma non finisce qui. Immobile fallisce l’occasione di fare tris su calcio piazzato ma ci penserà Caceido a chiudere la gara sul 3-1.
Anche contro l’Hellas di Juric, lo scorso febbraio, i ragazzi di Sarri sprecano il vantaggio facendosi rimontare in 10’ dai veneti.
NOI SIAMO L’HELLAS VERONA 1903. pic.twitter.com/YUF08mNCPZ
— Hellas Verona FC (@HellasVeronaFC) February 8, 2020
Ma, questo morbo, non è solo della Juve di Sarri bensì è un qualcosa che anche nel corso delle passate stagioni, ogni tanto è emerso, non senza ripercussioni (in alcuni casi gravi).
Era accaduto sotto la gestione Conte quando, il 20 ottobre 2013, al Franchi, avanti di due gol, la Juve subì 3 gol in 6 minuti dalla Viola (tripletta di Pepito Rossi) e perse il match 4-2.
Ed è accaduto più volte anche durante il ciclo Allegri.
Senza andare a ripercorrere le prime gare del primo anno di Max, dove lo spartiacque della stagione fu la celebre sconfitta di Sassuolo dopo la quale Buffon parlò di “approccio indecoroso”, ricordiamo i 3 gol in 20′ che hanno incassato i bianconeri a Marassi, sia dal Genoa (27 novembre 2016) che dalla Samp (19 novemre 2017).
Ma, se questi cali, alla lunga, in campionato, dove ci sono molte gare, non hanno pesato più di tanto ai fini della conquista del tricolore, il discorso è diverso in Europa dove, si sa, ogni minimo errore si paga.
E, difatti, la Juventus di Allegri, in UCL, annovera cali di tensione più o meno dolorosi.
Ne sono arrivati un paio contro lo Sporting, nel 2017, uno senza conseguenze e uno costato un pareggio.
Poteva costare caro il rilassamento del novembre 2018 contro lo United di Mourinho. Dopo aver dominato per 80′ ed essere in vantaggio grazie a Ronaldo, i Red Devils, allo scadere, in appena 3 minuti ne fanno due. Beffati nel finale, gli uomini di Allegri rimandarono il discorso qualificazione agli ottavi.
Peccato che poi, anche in gare decisive come gli ottavi di Champions, la Juventus è stata affetta da calo.
Celebre è quello del 2016, contro il Bayern di Guardiola.
Illusi da 72′ di straordinaria Juve e dalle reti, nel primo tempo, di Pogba e Cuadrado, i bianconeri si fanno riprendere nel finale da Lewandowski e Muller e crollano nel supplementare: termina 4-2, ai quarti andranno i tedeschi.
Ma era una Juve ancora inesperta in Europa; dagli errori s’impara…
Invece, no!
— La UEFA (@UEFAcom_it) May 10, 2017
L’anno successivo, dopo una favolosa cavalcata, la squadra di Allegri approda in finale di Champions ma spreca tutto. A Cardiff, contro il Real, dopo aver retto per tutto il primo tempo e averlo chiuso sull’1-1, nella ripresa i bianconeri praticamente non scendono in campo e cedono il fianco ai Galacticos che si imporranno per 4-1 e alzeranno la coppa.
Non è bruciata abbastanza quella défaillance avuta ad un passo dall’ambito trofeo europeo nè sono bastate le critiche e i malumori successivi alle gare in cui, inspiegabilmente, la Juve si è offuscata perchè, come emerge, la perdita di lucidità che attanaglia a tratti la squadra, è una costante della Signora…da anni!