Che Maurizio Sarri non avesse la bacchetta magica lo sapevamo già.
D’altronde non si poteva pretendere che in un paio di mesi potesse cancellare tutte le peggiori reminiscenze allegriane.
La Juventus vince una partita con fatica incomprensibile e ingiustificata contro una squadra il cui obiettivo, al massimo delle sue potenzialità, sarà la lotta contro la retrocessione.
Con i campioni di cui è dotata la squadra di Sarri, avrebbe potuto – considerato il livello degli avversari provvisti esclusivamente di buona volontà – vincerla 5 a 0: queste più o meno le occasioni sprecate.
I migliori in campo per me sono stati Chiellini, autore del gol, Douglas Costa e Szczesny, sempre pronto ad evitare un infausto pareggio perché ogni tanto, il Parma trovandosi smarcato, ci ha provato.
Vi racconterò cosa ho visto, e dico da subito che non condivido chi afferma di aver assistito a un gran bel gioco, a una superba difesa e ad un centrocampo superlativo.
Intanto Ronaldo – cui è stato annullato un gol a causa di un fuori gioco millimetrico – ha sprecato diverse occasioni di cui una clamorosa. In difesa Bonucci piuttosto male e De Sciglio a tratti, con un buon Alex Sandro che non è bastato a tenere a costante bada l’attacco del Parma. Qualche pericolo c’è stato e questo non va bene.
Il centrocampo? Allegriano tout court.
Pjanic un po’ più dinamico – questo sì – ma poteva fare meglio, prendersi l’ennesima e abituale ammonizione proprio la prima di campionato poteva risparmiarselo. Khedira purtroppo non pervenuto e sempre più inadeguato a una squadra con gli obiettivi della Juventus. Matuidi era perfetto per il gioco di Allegri, con lo schema Sarri invece è un pesce fuor d’acqua.
E veniamo all’attacco: bravo Douglas Costa, con il nuovo allenatore pare rinato. Ronaldo non benissimo, ma si è reso utile mettendosi a disposizione dei compagni.
Bernardeschi e Higuain proprio no.
Gonzalo, sebbene di supporto a Ronaldo, è stato messo in difficoltà più di una volta,facendosi portare via il pallone in più di un episodio.
La Juventus nella globalità della prestazione è apparsa più vivace e creativa rispetto la gestione precedente: tuttavia la strada è ancora lunga, la squadra si è stancata troppo in fretta e ha perso lucidità di minuto in minuto.
A proposito della formazione: non ci si capacita del perché l’aver lasciato Paulo Dybala in panchina preferendogli persino Bernardeschi, che in men che meno si è procurato un’ammonizione evitabile.
La Juventus è apparsa poco sicura e non completamente conscia delle sue possibilità, sebbene la presenza dell’allenatore in seconda, Martusciello, sia stato un riferimento.
Certamente, le notizia che riguadano la salute del tecnico hanno destato preoccupazione e magari qualche problema in una squadra ancora in attesa di perfezionamento.
Malgrado cio’, la vittoria c’è stata e per la Juventus è l’unica cosa che conta.