Javier Pastore è arrivato alla Roma accompagnato dall’appellativo di “colpo di mercato”.
Fino a ora, però, gli unici colpi sembrano essere stati quelli delle critiche ai danni dell’argentino arrivati non solo dai tifosi ma anche da addetti ai lavori.
Una stagione tormentata dai continui infortuni che lo hanno costretto ad una “staffetta” tra infermeria ed il rettangolo verde ma, complice questo aspetto e anche l’esplosione di Zaniolo in quel ruolo che inizialmente sembrava destinato a lui, il Flaco non scende sul terreno di gioco come titolare in Serie A dalla fine di settembre.
I numeri non sono di certo a suo favore: 11 presenze in campionato, due in Coppa Italia e una sola in Champions League con all’attivo due reti e un assist vincente.
I due gol di tacco contro Atalanta e Frosinone sembravano aprire lo spiraglio per un inizio stagione all’altezza del vecchio Pastore, quello di Palermo che aveva incantato il Psg e la Nazionale argentina e invece si sono rivelati due lampi occasionali a cavallo tra l’estate e l’autunno.
La stagione “invernale” non ha lasciato particolari e personali ricordi di Javier, se non le parole critiche e dure arrivate da chi il suo futuro l’aveva scritto in passato: Sabatini.
Il ds ha parlato anche della situazione attuale del giovane, definendo il calciatore dotato ancora di grandi qualità ma aggiungendo una propria considerazione:
“A 19 anni è arrivato a Palermo e giocava un calcio che solo nei sogni si poteva immaginare. Poi è andato al Psg, stava facendo una grande carriera, ma a un certo punto si è totalmente seduto e mi dispiace perché è un giocatore che avrebbe ancora delle qualità straordinarie.”
Ovvio è che al momento dell’annuncio che ha ufficializzato l’ingaggio del giocatore ci si attendeva un impiego negli undici titolari se non costante quantomeno frequente ed è altrettanto vero che le continue ricadute muscolari hanno reso difficile anche un suo adattamento nel gioco che l’ex allenatore giallorosso, Di Francesco aveva adottato per i suoi ragazzi.
Però c’è anche da dire che le volte, seppure poche, in cui è sceso in campo, Pastore non ha dimostrato una voglia di “mangiarsi “ il campo e proprio per quello, in particolare dopo la partita di Coppa Italia contro la Fiorentina, i social si sono scatenati contro di lui.
L’ultima occasione durate la quale si è parlato dell’argentino -e non per “questioni” di campo- è stata al derby quando, pare che il giocatore non avesse preso bene la decisione del tecnico di non schierarlo dal primo minuto tanto che, al momento della sostituzione dell’entrata in campo, l’atteggiamento mostrato non era dei migliori, nonostante il risultato andasse a discapito dei suoi.
Il lancio del fratino verso la panchina è stato solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo.
A novrembe scriveva un post su Instagram rivolto ai proprio tifosi chiedendo il loro sostegno… sostegno che oggi per arrivare necessita forse di una dimostrazione materiale in partita.
L’arrivo di Ranieri potrebbe dare una carica maggiore a Pastore che nelle gerarchie precedenti occupava gli ultimi posti ma, infortuni permettendo, per convincere il mister romano che ha esordito proclamando la volontà di voler vedere i giocatori “arare il campo” serviranno costanza e, soprattutto, sangue freddo.
Chiara Vernini