Italia, perchè il colore della Nazionale è l’azzurro?

Prima c'era il bianco poi, in omaggio ai Savoia, il calcio fu la prima disciplina sportiva che adottò la maglia azzurra

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fonte immagine: profilo twitter uff Nazionale italiana

Il tricolore italiano è la bandiera nazionale nata a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decretò:

“Che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”.

Il 17 marzo 1861, quando fu proclamato il Regno d’Italia la sua bandiera continuò ad essere, per consuetudine, quella della prima guerra d’indipendenza.

Ma, perché il colore che identifica la Nazionale è l’azzurro?

L’azzurro deriva dallo stemma nobiliare di casa Savoia (lo stemma della famiglia, infatti, era rosso con una croce bianca, tutto su sfondo blu).

La prima disciplina sportiva che adottò la maglia azzurra quale simbolo di appartenenza all’Italia fu proprio il calcio.

Il 6 gennaio 1911, la Nazionale di calcio, all’Arena Civica di Milano disputò, con la maglia azzurra, la sua prima partita contro l’Ungheria.

In precedenza la divisa era di colore bianco con polsini e collo inamidati e nastro tricolore appuntato sopra.

Una leggenda narra che, al momento di decidere la prima tenuta di gioco, la selezione nazionale indossò la maglia bianca in onore del club italiano più forte del momento, la Pro Vercelli.

In realtà,  fonti storiche riportano che in vista dell’esordio assoluto della nazionale non ci fosse ancora  l’accordo sulla divisa ufficiale:  dunque si decise di non colorarla, lasciandola di un colore neutro, il bianco appunto.

Prima che  anche le altre compagini sportive nazionali adottassero l’azzurro bisognerà attendere qualche anno.

Infatti nei Giochi della V Olimpiade (1912) il colore più usato fu ancora il bianco.

Solo a partire dai Giochi della X Olimpiade (1932) tutti gli atleti indosseranno l’azzurro.

Nel frattempo, dal 1927, sulla maglia azzurra comparve anche il fascio littorio, simbolo del regime fascista che dal 1922 governò l’Italia, e che andò ad affiancarsi allo stemma sabaudo.

Nel secondo dopoguerra, dopo la nascita della Repubblica, nonostante le sue origini monarchiche, il colore azzurro fu mantenuto nelle divise sportive nazionali.
Ovviamente sparì  la croce sabauda al cui posto, nel 1947, arrivò uno scudetto tricolore, che da allora accompagna le maglie azzurre.
Ad oggi, la divisa bianca sopravvive  come seconda divisa di tutte le selezioni italiane.
Oltre al tradizionale azzurro e al bianco, la Nazionale ha indossato anche la divisa tutta nera (in epoca fascista e saltuariamente), qualche volta una maglia verde, una sola volta una rossa.