Juve Stabia, analizziamo la stagione e la promozione con Gioacchino Di Maio

Una chiaccherata con Gioacchino Roberto Di Maio, giornalista campano, sulla stagione e sulla promozione della Juve Stabia

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Virtus Entella, Pordenone e Juve Stabia sono le tre neopromosse in cadetteria.

Una chiaccherata con Gioacchino Roberto Di Maio, Direttore responsabile della testata giornalistica stabiachannel.it e collaboratore con i quotidiani “Roma” e “Il Mattino”, per analizzare in modo approfondito, non solo la stagione e la promozione, ma anche il futuro delle Vespe.

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Per coloro che non seguono la Lega Pro, che stagione è stata?

Il Girone C ha riservato un campionato ad altissimo livello emozionale.
Ci sono  state formazioni, come Catanzaro e Catania, che sono partite favorite ma si sono trovate presto trovate a fare conti con Trapani e soprattutto Juve Stabia.

Sono state le “quarte” incomode in questa corsa promozione.

La stagione è stata rovinata dai ripescaggi che hanno costretto Catania e Viterbese a partire in ritardo rispetto alle altre e a inseguirle, influendo anche sulle loro prestazioni.

E’ stato un campionato straordinario dal punto di vista della qualità vista nel rettangolo di gioco.

E’ stato straordinario soprattutto il campionato delle Vespe. Iniziato con sette vittorie consecutive e, nonostante un Marzo intenso in senso negativo, hanno rialzato la testa per lo scontro diretto con il Trapani vinto 2-0.

Definirei questa stagione intensa ed emozionante… visto anche quello che ha offerto il Trapani, inseguitrice indomita fino alle battute finali.

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Foto: Juve Staia

Qual è stata la “ricetta” di questa promozione?

Il gruppo, la coesione che il Mister è riuscita a creare e che è servita nei momenti di difficoltà. Questa ha permesso di cambiare più volte modulo di gioco anche nel corso di un match, ribaltando molto spesso i risultati.
In questo gruppo è prevalso anche lo spirito di sacrificio.

Top3: Chi sono i tre migliori giocatori di questa stagione?

Se dovessi fare tre nomi, sarebbero Brandoani, Paponi e Carlini, soprannominato “Conte Max”.

Il portiere classe 89′ è stato il meno battuto della Lega Pro ed è stato protagonista di parate meravigliose e importanti.

Paponi è stato autore di 12 reti di cui gran parte determinante, come il rigore con il Rende o il gol che ha sbloccato il match con la Vibonese – partita che ha permesso alle Vespe di riconquistare la B-.

Il “Conte Max” è diventato un’idolo della tifoseria non solo per i suoi gol e i suoi assist, ma anche per le sue giocate sontuose.

Non bisogna  però dimenticare giocatori come Canotto, protagonista nel finale di stagione, Elia, giocatore “spaccapartite” di Mister Caserta, e Mezzavilla, protagonista anche della promozione del 2011.

C’è stato un momento di svolta? Se si, quale?

I momenti di svolta sono stati due. Entrambi sono stati contro il Trapani.

Nel girone d’andata si disputò in Sicilia una gara di grande sofferenza.
Le Vespe riuscirono a segnare la rete dell’2-1 solo al 93′. Mister Italiano era molto nervoso al termine della partita perchè i suoi ragazzi disputarono una grande gara ma sprecarono tante occasioni e persero tre punti importanti per avvicinarsi alla vetta.

La gara di ritorno è stato l’altro momento di svolta. Dopo un Marzo nero dal punto di vista dei risultati, i siciliani erano a un solo punto di distanza dalla vetta – nonostante a inizio girone di ritorno fossero ben 11 i punti di distacco-. Il Menti fu una bolgia e questo, oltre alla forza del gruppo, si è conquistata la vittoria con le reti di Carlini e Canotto.

Come giudichi il lavoro svolto da Mister Caserta? La riconferma era nell’aria?

Il lavoro svolto del Mister è stato impeccabile. Si è partiti da una base solida, ossia la formazione dello scorso anno, e si è aggiunto qualche innesto di qualità. E’ riuscito a ottenere il massimo da tutti ed è riuscito a far si che la propria squadra si esprimesse con la stessa efficacia sia con il 4-3-3 sia con il 5-3-2.

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Foto:Juve Stabia

Si, la riconferma era nell’aria. C’era già questo accordo di massima che, in caso di promozione, sarebbe scattato il rinnovo automatico.
C’è stata un po’ di paura perchè Caserta è arrivato alla Juve Stabia dal 2012 come giocatore ma, dopo queste due stagioni meravigliose, era giusto riconfermarlo.

Il club gialloblu torna in cadetteria dopo circa cinque anni. Com’è cambiato il campionato?

Il campionato è cambiato tantissimo, anche dal punto di vista dei regolamenti.
A livello qualitativo ha perso qualcosa, o almeno rispetto alla stagione 2013/14. In quell’anno c’era il Torino, il Pescara di Zeman, Sampdoria e altri campioni di oggi che giocavano la cadetteria.

Ha perso anche un po’ di fascino anche a causa di tutte questi problemi che si stanno susseguendo.

E’ un campionato che rappresenta l’apoteosi per la piazza di Castellammare di Stabia. Ma che dà la possibilità di sognare. Lo insegnano Cittadella, Spal e tante altre realtà.

Collocando alcuni giovani di prospettiva nei reparti giusti, si può sognare con poco in termini economici. Diciamo che è lecito sognare rispetto al passato. Ora tutto è possibile…

Come pensi che si attrezzerà la società in vista della prossima stagione?

Essenziale per la Juve Stabia sarà confermare l’ossatura della scorsa stagione andando poi a piazzare i giusti colpi nei settori nevralgici.

In rosa vi sono numerosi elementi che la serie B la hanno già disputata a buoni livelli, da Marzorati a Troest passando per Vitiello, Carlini, Melara e Paponi, anche se l’anagrafe per alcuni di questi rappresenta un enigma da sciogliere.

Branduani in porta rappresenta una garanzia, in difesa al di là del tandem centrale già citato, bisognerà valutare con attenzione Vitiello, le cui 36 primavere rappresentano un interrogativo alla luce dei livelli della Serie B (anche se è stato a lungo uno stakanovista).
In tal senso Polito è in procinto di chiudere la trattativa con Damiano Lia della Cavese, classe ’97.

Sulla destra bisognerà attendere il rientro di Allievi (fuori da marzo per la rottura del crociato) anche se la conferma di Germoni in prestito dalla Lazio sembra ormai in dirittura d’arrivo.
Ad oggi di certo per il reparto arretrato vi è l’arrivo dal Pontedera del 22enne centrale Borri, mentre Aya rappresenta una suggestione di cui tener conto.

Il centrocampo rappresenta un settore particolare con Mastalli e Calò che hanno tutte le carte in regola per giocarsela alla luce del talento e della giovanissima età. Carlini, invece, ha dalla sua l’esperienza maturata a Frosinone.
In entrata si attende ormai solo l’ufficialità per Addae, il quale ha firmato un biennale, mentre in uscita vi è Vicente, seguito dalla Reggina.
Resta in piedi la pista Lodi, anche se l’inserimento del Lugano complica non poco la trattativa.

Il settore più delicato è forse l’attacco, con Paponi che piace molto all’Avellino (che è anche sulle tracce di Marzorati) ed El Ouazni che potrebbe essere inserito nell’affaire Lia con la Cavese come contropartita tecnica.

L’obiettivo numero uno è oggi ottenere il rinnovo del prestito di Elia dall’Atalanta, discorso ben avviato, tant’è che gli orobici avrebbero proposto anche Carnesecchi come vice-Branduani.

A breve la Juve Stabia potrebbe tra l’altro chiudere con il Sassuolo per Cianci, seguito anche dal Pisa. Resta da valutare la pista Gaetano, con il Napoli che intende ponderare con attenzione la scelta della destinazione del suo maggior talento.

Ad oggi la società si sta muovendo nella giusta direzione anche se, si sa, i colpi da novanta sono spesso quelli dell’ultimo minuto come capitó nell’estate 2011 con Marco Sau, autore in quella stagione di 21 gol.

Il sogno è chiaramente quello di ripetere le gesta di quei club come il Lecce, la Spal o il Benevento dimostratesi in grado di centrare il doppio salto.

L’obiettivo reale è cercare di allestire una formazione in grado di centrare una salvezza tranquilla magari divertendosi come in quel campionato 2011/12 che, tra l’altro, registró a gennaio l’arrivo di Fabio Caserta, oggi tecnico dei gialloblù, dall’Atalanta.

Sette anni e mezzo dopo è ancora qui, chissà che non riesca a riproporre quella ricetta all’epoca proposta da Piero Braglia dopo un avvio in salita. Quell’anno la neopromossa Juve Stabia, al netto di una penalizzazione, arrivó ottava: posizione che oggi varrebbe i playoff.

…Chissà che la storia non possa ripetersi assumendo un sapore ancor più suggestivo alla luce del regolamento attuale. In fondo a volte la storia si ripete…

 

Aurora Levati