Tutto torna, anche la vetta e l’amato 1-0 per la squadra di Mancini. Dopo la trasferta di Napoli e la seconda sconfitta della stagione, i nerazzurri tornano sulla cresta dell’onda e della classifica grazie al secondo gol consecutivo di Adem Ljajic. Il Genoa, che sperava almeno in un pareggio, torna nel capoluogo ligure sconfitta trascinandosi la rabbia e l’amarezza di Gasperini. Il tecnico rossoblù rimprovera ai suoi di essersi assopiti un pò troppo nella prima parte di gara concedendo troppo ai nerazzurri che, nonostante abbiano assediato la metà campo avversaria, non sono andati a segno.
Se al San Paolo, negli ultimi 20 minuti, il gioco dei nerazzurri è stato da tachicardia, quello di questa sera al Meazza è stato meno spettacolare ma cinico e determinante. Inter aggressiva che concede poco quasi nulla, fa sua la partita sin dall’inizio dimostrando carattere e voglia di tornare al successo, per niente provata dal dispendio di energie fisiche e psicologiche dovute alla sconfitta contro i partenopei. Il 4-2-3-1 di Mancini con Biabiany e Ljajic esterni e Jovetic a supporto di Palacio non stupisce neppure sulla scelta di schierare il numero 8 a dispetto del capitano Maurito.
Inter tradizionalista: ancora Ljajic, ancora 1-0 e ancora in 10
Ljajic, colui che al San Paolo ha acceso l’entusiasmo del popolo nerazzurro, è una stella che non vuole smettere di splendere e anche oggi, come da copione, ha impressionato il popolo nerazzuro. I liguri, graziati da una splendida parata di Perin e da qualche tiro impreciso del serbo, sono stati freddati al 14′ della ripresa quando, il numero 22 dopo aver subito fallo si prende la responsabilità di battere la punizione mettendo a segno con la complicità di Murillo che inganna Perin con un movimento sotto porta.
“Questo gol rispetto a quello che ho segnato contro il Napoli conta veramente, perché vale tre punti. Siamo tornati a vincere e questo è molto importante. Sapevamo che dovevamo vincere per forza e siamo entrati in campo per giocare il nostro calcio. Abbiamo affrontato un avversario molto difficile, perché gioca un calcio speciale, uomo contro uomo a tutto campo. Abbiamo giocato bene e creato tante occasioni. Perin è stato bravo su un mio tiro nel primo tempo, poi alla fine sapevamo che dovevamo fare gol, ci siamo riusciti e abbiamo vinto. Alla fine questo è l’importante e quello che conta. Se abbiamo lanciato un messaggio al campionato? Non lo so. Adesso continuiamo a pensare giorno per giorno, partita dopo partita e vediamo quello che succederà. Se sono maturato come calciatore rispetto agli ultimi anni? Io mi alleno ogni giorno e do sempre il 100%. Poi quando arrivano le partite cerco di aiutare i miei compagni. Non mi riesce sempre, ma in questo momento sto molto bene fisicamente e non penso solo io ma tutta la squadra“.
Qualche minuto dopo aver trovato il vantaggio l’Inter raddoppia, inutilmente oseremmo dire: il raddoppio, infatti, arriva dopo il fischio che aveva già annullato l’azione per fuorigioco inesistente di Ljajic. Al 40′ Giacomelli estrae il secondo cartellino giallo per D’Ambrosio lasciando l’Inter ancora una volta in 10 e da buona tradizionalista la squadra di Mancini torna negli spogliatoi con l’uomo in meno ma soddisfatta della prestazione e, questa volta, anche del risultato raggiungendo 33 punti e tornando capolista ma solo per questa notte. Domani è un’altra domenica calcistica tutta da scoprire e da gustare.
Non solo festa per i nerazzurri costretti a dover sostituire Felipe Melo a fine primo tempo che, dopo uno scontro con Medel, è stato portato in ospedale per un controllo. Dalle ultime notizie risulta un leggero trauma cranico ma nulla di preoccupante, resterà comunque sotto osservazione tutta la notte.
Egle Patanè