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Inter, tra incudine e martello: l’Eintracht tra qualificazione e derby

Inter tra infortuni, indisponibilità e squalificati arriva l'Eintracht a San Siro per la prima volta: una qualificazione tutta da giocare ma sprecare troppe energie potrebbe essere un passo falso per domenica

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Inter tra infortuni, indisponibilità e squalificati arriva l’Eintracht a San Siro per la prima volta

Una qualificazione tutta da giocare ma sprecare troppe energie potrebbe essere un passo falso per domenica

Arriva l’Eintracht: a riempire San Siro non saranno soltanto quei quasi 14.000 tifosi tedeschi che stanno già riempiendo le strade di Milano ma anche e soprattutto una squadra che, come detto da Kevin Trapp in conferenza, sfrutterà ogni possibilità per vincere e passare il turno.

L’Inter in Germania è riuscita a non prendere gol e tornare indenne dal Commerzbank-Arena non riuscendo altresì a segnare rete alcuna, sprecando la possibilità di giocarsi la partita di stasera con quel pizzico di serenità in più con la quale ha affrontato il Rapid nella gara di ritorno dei sedicesimi. Questa sera a San Siro si partirà da una situazione di esatta parità, affidando il verdetto decisivo al prato del Meazza.

Tre le gare in Europa dell’Inter senza subire gol, le tre dopo il PSV e quel goal beffardo che è valso un’eliminazione amara non soltanto per un ottavo di UCL mancato che sarebbe potuto essere raggiunto ma anche e soprattutto per le strane e bizzarre conseguenze del caso che da lì in poi si sono succedute.

Psv Eindhoven’s forward Luuk de Jong (L) and Inter Milan’s forward Mauro Emanuel Icardi (C) jump for the ball during their UEFA Champions League group B soccer match at the ‘Giuseppe Meazza’ stadium in Milan, Italy, 11 December 2018. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Un pareggio valso più di una sconfitta e una tendenza invertita clamorosamente corroborata da assenze pesantissime, prima fra tutte quella di Icardi che diserta il campo ormai da un mese. Quella di Mauro è un’assenza che inizia a pesare sempre di più e il cui peso si avverte questa settimana, piena di impegni cruciali, più che mai.

I nerazzurri si ritrovano a dover fronteggiare infortuni e squalifiche determinanti: a pesare più di tutte la squalifica Lautaro e l’infortunio di Nainggolan e Brozovic. Il croato, pur comparendo nella lista dei convocati, difficilmente prenderà parte al match salvo spiacevoli inconvenienti che possano compromettere particolarmente il risultato sebbene Spalletti preferirà comunque preservarlo in vista di domenica.

A giocare dalla parte dei padroni di casa qualche numero rincuorante che potrebbe giovare come incentivo psicologico: se da un lato c’è un Eintracht con 1 solo ko in 20 gare di Europa League, dall’altro, un’Inter che a San Siro, in ambito europeo, non perde da 6 gare e che nelle ultime cinque uscite europee ha ottenuto la qualificazione dopo un pareggio nella gara d’andata.

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Qualificarsi sarà così semplice?

Il Francoforte era uno degli avversari tendenzialmente da evitare: uno dei migliori attacchi della Bundesliga, con una coppia d’attacco da invidia (Jovic e Haller insieme hanno segnato 40 reti) e idee e modalità di gioco che non lasciano certo sperare ad una partita della stessa semplicità riscontrata contro il Rapid.

L‘Eintracht, mai sconfitto nel 2019, arriva a Milano con l’assoluta certezza dei propri mezzi e capacità senza lasciarsi deprimere neppure dall’assenza obbligata di Hutter per via della squalifica. In ballo l’orgoglio di una nazione intera e di una squadra con obiettivi ambiziosi che come coronamento di un percorso in crescendo troverebbe a Baku la massima espressione del successo.

Quella di stasera sarà un’occasione speciale e unica: per la prima volta nella storia i tedeschi calcheranno il campo del Meazza rischiando tutto fuorché di sfigurare.

L’Inter dal canto suo si ritrova tra incudine e martello, tra una qualificazione ai quarti che potrebbe portare all’inseguimento di un palpabile obiettivo e una condizione fisica da salvaguardare in vista di un derby che persino più della scorsa stagione può giocare un ruolo fondamentale in chiave obiettivi stagionali.

Milan Inter 0-0 Serie A 2017/18 Foto: inter.it

Vincere domenica significherebbe non solo affermare un dominio ‘cittadino’ dettato dall’orgoglio, ma anche e soprattutto riprendersi il terzo posto tornando sopra il Milan che diversamente, in caso di vittoria, allungherebbe a +4; distanza che potrebbe risultare significativa tenendo conto dei risvolti psicologici che avrebbe su una e sull’altra squadra. Spalletti è solito pensare ai match uno per uno senza lasciarsi condizionare dalle contingenze, tuttavia alla luce del derby fra soli quattro giorni e con energie centellinate sarà parecchio difficile ragionare in termini strettamente spallettiani.

Questa sera ogni cosa dovrà essere calibrata nel miglior modo possibile e sebbene mollare non rientri nella logica di nessuno, ponderare le energie potrebbe significare anche scegliere di lasciar andare un risultato qualora troppo compromesso.

Ciò non toglie che malgrado tutto provare a portare a casa il risultato è il minimo sindacale: in quest’ottica provare a incanalare sin da subito la partita dalla propria parte con cinismo è la prima mossa sulla quale l’Inter dovrebbe puntare: provare ad essere il più lucidi possibile, specie sotto porta, riuscendo magari a segnare quanto prima così da gestire con maggior serenità il resto della gara. Evitare il pareggio nei regolamentari e ulteriore tempo addizionale da trascorrere in campo deve essere la priorità, supplementari e addirittura i rigori potrebbero risultare devastanti.

Il ritorno di Keita per puntare sull’attacco

MILAN, ITALY – AUGUST 26: Keita Balde of FC Internazionale looks on during the serie A match between FC Internazionale and Torino FC at Stadio Giuseppe Meazza on August 26, 2018 in Milan, Italy. (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images )

L’opzione Keita, ricomparso tra i convocati per la prima volta dopo due mesi, in campo dal primo minuto potrebbe essere l’alternativa migiore per Spalletti che quasi sicuramente lo schiererebbe da prima punta. L’affezionatissimo 4-2-3-1 è il modulo più probabile, quantomeno dal primo minuto ma non è escluso un attacco a due punte con Keita e Politano a partita in corso non sarebbe da escludere, specie perché riuscendo a mettere la partita nel verso giusto, compattarsi in difesa sarebbe necessario e un cambio modulo con maggior densità al centro sarebbe funzionale ad una maggior tenuta dell’avversario, pericolosissimo in offensiva.

Dovendo rinunciare a Brozovic, intanto, emerge il problema tra mediana e tridente alle spalle della prima punta: con Joao Mario e Gagliardini fuori lista, Brozo in panchina, Nainggolan infortunato, le alternative restano davvero pochissime nonostante i nomi nuovi di zecca made Primavera difficilmente utilizzabili (almeno dal primo minuto) considerata la caratura della partita.

Spalletti intanto fa fede sui suoi glissando sugli inconvenienti da infermeria e ieri in conferenza dice “Lamentarmi non mi farà qualificare. Si gioca in undici, per cui abbiamo tutti quelli che servono per vincere la partita” quasi a rimarcare quel concetto diventato ormai filosofia “Non parlo di chi sta fuori ma di chi scende in campo” che tolti frecciatine e pragmatismo resta l’unico appiglio al quale aggrapparsi.

 

Egle Patanè

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