L’obiettivo plusvalenze in casa Inter è quasi raggiunto. Il merito è sicuramente da attribuire a Piero Ausilio che aveva chiuso la scorsa finestra di mercato con un velo di cupidigia per la fumata nera sul tentativo di portare “el flaco” a Milano e sul quale operato si sono concentrate diverse critiche. Ciononostante il dirigente nerazzurro non ha mai perso di vista gli obblighi da adempiere in relazione al FFP tantomeno l’obiettivo di rimpolpare la rosa in vista della propria stagione che la qualificazione in Champions ha reso più allettante quanto onerosa in termini di qualità.
Rafinha e Cancelo
Spalletti più volte stuzzicato durante il corso dell’anno sull’argomento mercato ha diverse volte ribadito la serenità di collaborazione tra Appiano e Vittorio Emanuele, anche quando le lacune in rosa le vedeva “anche la su mamma” (di Spalletti ndr). A gennaio l’arrivo temporaneo di Lisandro Lopez aveva messo serenità nel reparto difensivo ma la vera svolta è stato l’arrivo di Rafinha Alcantara che Spalletti ha ri-vitalizzato tanto da diventare inamovibile tra i titolari della seconda parte di stagione, insieme a Joao Cancelo. Per entrambi gli iberici, protagonisti in campo e fuori, il riscatto era una mossa impossibile da compiere per il ds, già limitato dai paletti imposti dalla UEFA, a causa appunto dell’onerosità dell’operazione da finalizzare entro termini che avrebbero pesato a bilancio il 30 giugno.
Il terzino portoghese, sul quale erano già puntati i radar da quel di Torino, lasciato tornare a Valencia è quasi da subito stato accostato alla Juventus con la quale a breve firmerà un quinquennale. Al contrario il centrocampista cresciuto nella cantera blaugrana che pare essersi cucito addosso la casacca a strisce nero e blu, ha sperato fino in fondo il riscatto che potrebbe ancora essere esercitato ma resta altamente improbabile al punto da suscitare la delusione del giocatore.
Perché spendere per Nainggolan e non riscattare Cancelo?
I due riscatti non avvenuti dei due iberici hanno fomentato l’opinione nerazzurra che vedeva ancora tante ombre sull’operato societario che intanto lavorava in sordina per il Ninja lasciando che l’operazione trapelasse una volta raggiunto l’accordo.
La mossa compiuta con l’acquisto di Nainggolan ha sollevato diversi interrogativi. L’operazione, ammontata a 35 mln totali (3 in meno rispetto al prezzo fissato per il riscatto di Cancelo) ha inglobato anche i due nomi in uscita di Zaniolo e Santon che vanno a corroborare la causa plusvalenze e, nel caso di Santon, anche la causa “liste Uefa”. Dettaglio non indifferente che potrebbe essere una spiegazione.
La scadenza del 30 giugno non fa paura
La lista dei giocatori in uscita che hanno permesso il tesoretto per la causa bilancio è ampia, un risultato che a onor dei fatti rende giustizia al silenzioso operato della società meneghina. Le operazioni compiute includono: 7 milioni ricavati dalla cessione di Bettella all’Atalanta, 2,5 da Kondogbia riscattato dal Valencia, 15 dalla doppia cessione Valietti e Radu al Genoa. Per un ammontare totale che si raggira intorno ai 35 mln.
Mancano 10 milioni per chiudere il capitolo pareggio di bilancio da compiere entro domani ma che il tempo sia denaro lo sa bene Piero Ausilio che nelle ultime settimane ha battuto tempo e avversari.
Probabili cessioni che sfonderebbero la soglia dei 45 mln di plusvalenze
Odgaard è il nome più caldo in uscita delle ultime ore di ieri, previsto per oggi l’arrivo dell’agente a Milano per stabilire il futuro del giocatore che, dopo un primo ripensamento, sembrerebbe aver accettato il Sassuolo che verserebbe 5 milioni di euro ai nerazzurri. Questi ultimi sarebbero intensionati ad inserire il diritto di recompera fissato a 10 milioni di euro per il primo anno e 15 per il secondo.
Fonte: Fcinternews
Si tratta per Manaj in possibile partenza per il Portogallo. Pinamonti accostato al Genoa ma la trattativa non sembra definita finora, al contrario pare raffreddarsi dirottando tutto ancora una volta verso Reggio Emilia. Da Appiano non si intende lasciarlo partire con leggerezza, si parla di prestito oneroso con riscatto per un’operazione che genererebbe una plusvalenza di 10 mln. Verso il Sassuolo potrebbero muoversi anche altri prodotti del settore giovanile quali Zappa e Merola. Dovrebbe essere concluso l’affare Dimarco-Parma; sempre su sponda crociata non sarebbe da escludere un possibile ritorno di Bibiany appena rientrato dal prestito allo Sparta Praga. Da definire gli ultimi dettagli per Nagatomo al Galatasaray, circa 3 milioni in entrata nelle casse nerazzurre ai quali potrebbero aggiungersene altri tre dalla cessione di Puscas al Leganes.
Capitolo Liste Uefa
Secondo le ultime decisioni della Uefa, l’Inter sarà limitata per un altro anno dalle restrizioni finanziarie stabilite dal settlement agreement. Restrizioni che riguardano anche e soprattutto la rosa dei giocatori da poter utilizzare nelle competizioni europee, lista da consegnare alla Uefa a fine agosto. L’Inter potrà presentare una lista di 22 giocatori di cui 4 di vivaio nazionale, 2 di vivaio di Club e dovrà far riferimento al valore di mercato della lista Uefa 2016/17.
Rispetto a quella rosa sono già stati ceduti nelle passate finestre di mercato Medel, Felipe Melo, Banega, Ansaldi e Murillo, nella sessione attuale la beneamata si sta muovendo anche in questo senso con le cessioni di Santon e Radu e potrebbero giovare in tal senso anche le cessioni di Biabiany e Pinamonti.
Fuori dalla lista attualmente resterebbero Gagliardini, Vecino, Skriniar, Borja Valero, Lautaro Martinez e Nainggolan. Il problema non si pone nei confronti Asamoah e De Vrij, perché a parametro zero.
C’è però un attenuante, potendo inserire nella stima finale due giocatori non inseriti nella lista del 2016/17 (anche all’epoca c’erano restrizioni da rispettare) ma che essendo stati ceduti consentono di inserire altri giocatori. Rientra in questa opzione la cessione di Kondogbia (all’epoca acquistato a 35 milioni, libererebbe una casella di tale valore) e qualora si finalizzasse l’uscita di Joao Mario per Ausilio sarebbe una manna dal cielo nel viaggio verso la terra promessa.
Egle Patané