Nove e dieci, i migliori voti in pagella. Nove e Dieci, Lukaku e Lautaro.
I secchioni della classe.
Segnano, sbagliano, imparano dall’errore e risegnano. Fanno la partita perfetta. Si emozionano e fanno emozionare. Due gol per l’argentino e la prima perla per il belga in Champions League. Fortissima, a porta vuota. Risulta difficile parlare separatamente di questi due fuoriclasse. Lukaku è l’assist-man della serata. Segna e fa segnare. Fa gli assist a Lautaro, quelli giusti. Quelli che servono per portare l’Inter a compiere l’impresa a Praga. 3 a 1 è il risultato finale all’Eden Arena.
Il Toro apre lo spettacolo, Lukaku tenta il raddoppio ma il gol viene annullato: i padroni di casa pareggiano con un rigore assegnato dal VAR. Il secondo tempo è ricco di colpi di scena. Doppia traversa di Lukaku e Brozovic. Sembra non girare per i ragazzi di Antonio Conte. I minuti finali sono decisivi. Importantissimi. Lukaku, dopo un errore nella difesa dello Slavia Praha segna con tutta la rabbia che ha in corpo. Il suo primo gol in Champions League. L’inchino finale lo fa sempre il Toro Lautarez Martinez.
Una gara perfetta quella di stasera. Sudata ma meritata. Conte e i suoi ragazzi possono e devono crederci. Le porte per qualificarsi agli ottavi di Champions sono ancora aperte. L’Inter, per questa bella occasione, deve ringraziare anche il Barcellona per il 3-1 inflitto al Borussia Dortmund sull’erbetta del Camp Nou.
Dobbiamo essere orgogliosi al di là della vittoria. Importantissima certo, ma le situazioni portavano a pensare fosse una gara sfigata. Il gol annullato e poi il rigore contro poteva innervosirci. Siamo stati bravi a gestire la situazione nel migliore dei modi, complimenti ai ragazzi. Hanno reso orgogliosi anche i nostri tifosi. Questa partita l’avevamo preparata bene. La nostra coppia di attaccanti è cresciuta. Ero molto fiducioso, avevo visto i miei ragazzi. Sapevamo come fargli male e ci siamo riusciti.
La squadra di Conte aspetta il Barcellona il 10 Dicembre sotto le luci di San Siro:
Ora giocare col Barcellona ha un senso e lo faremo in casa nostra. L’Inter non ha paura. È viva. Oggi più che mai. E ora è arrivato il momento di crederci per davvero.
Sara Montanelli