Allo stadio Picco di La Spezia, l’Inter incassa il secondo pareggio di fila dopo le 11 vittorie consecutive. Ivan Perisic risponde a Diego Farias e, nonostante i nerazzurri dominino il match, non trovano il gol vittoria. La formazione di Conte non va oltre all’1-1 ma rimane alla guida della Serie A, inseguita dal Milan a 10 punti di distanza e dalla Juventus, a -11. La sfida con lo Spezia è ormai solo un ricordo, l’Inter pensa già al Verona. Il tecnico salentino e la squadra sono focalizzati solamente sull’obiettivo, il tricolore. Ma come uomo di sport e di calcio, il 51enne, non può rimanere indifferente al terremoto Superlega. Cosa ne pensa il salentino? Il tecnico, nel post partita, esprime con tutta sincerità la sua opinione. Conte è contrario alla Superlega, ma anche la Uefa…
Solo 48 ore, poi il naufragio. La nuova competizione europea fondata da 12 top club europei ha avuto vita breve, brevissima. Dalla nascita al tramonto in due giorni. Moltissimi, in quelle poche ore, hanno espresso il loro dissenso verso questo nuovo torneo. E dopo il tremendo flop, arriva anche la bocciatura del tecnico nerazzurro.
“Da uomo di sport penso che non si debba mai dimenticare le tradizioni perché appartengono alla storia. Non dimentichiamo che deve esserci passione nei confronti dello sport e non per ultimo, lo sport deve essere meritocratico. Lavoriamo per cercare di vincere e per guadagnarci qualcosa, la meritocrazia va sempre messa al primo posto”.
Conte dice no alla Superlega, ma anche la Uefa… il tecnico sposa a pieno l’espressione del Vangelo “Date a Cesare quel che è di Cesare”. Boccia l’ormai naufragata competizione tanto amata da Florentino Perez, ma non risparmia critiche alla Uefa.
“Anche la Uefa deve riflettere su quanto accaduto, visto che riserva solo una minima parte dei ricavi alle squadre che partecipano. Perché le squadre investono e mettono i calciatori, che nelle varie partite vengono spremuti come limoni”.
La Uefa, secondo il salentino, dovrebbe valutare dei cambiamenti. Loro non investono nulla, mentre i club sì. Proprio per questo dovrebbero essere premiati in maniera più congrua.
“Credo che l’Uefa e gli organismi che sono a capo debbano riflettere bene e iniziare a pensare che le società debbano essere premiate in maniera più congrua di quanto avviene adesso. Loro non investono niente, le società invece investono per giocatori, allenatori e ottenere risultati. Penso che non sia giusto”.
Un invito alla riflessione quindi, per tutti. Nel frattempo l’Inter corre dritta verso lo scudetto: “Le giornate diventano sempre meno, il traguardo inizia a vedersi”.
Alessandra Cangialosi