Insofferenza partenopea: intervista esclusiva a Gianfranco Lucariello sulla “crisi” del Napoli

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Continua la nostra indagine sulle squadre in crisi. Dopo aver analizzato il periodo no della Juve e della Lazio, ora tocca al Napoli. L’ambiente in città non è dei migliori a causa dei risultati ottenuti in campo nelle prime giornate e soprattutto a causa del mercato poco soddisfacente. Già al termine della prima uscita stagionale al San Paolo si sono registrati fischi alla squadra e cori contro De Laurentiis poi, il fallimento dell’acquisto last minuts di Soriano ha scatenato l’ira della piazza. Una situazione non facile da gestire che renderà il lavoro di Sarri più complicato. Il giornalista napoletano Gianfranco Lucariello ci dice la sua su questa insofferenza partenopea.

 

La piazza sembrava aver accolto bene il nuovo progetto Sarri e sembrava fosse consapevole che i frutti non sarebbero potuti arrivare immediatamente, poi cosa è successo? Cosa ha fatto spazientire i tifosi? 

La piazza ce l’ha con il Presidente. Il mercato è stato una buffonata. Ha mantenuto i big è vero, è arrivato Reina e ne siamo tutti felici, gli acquisti: Allan, ValdifioriChiricheșHysaj sono buoni acquisti, li comprendo ma diciamo che le trattative di Astori e Soriano ed il loro esito ci hanno coperto di ridicolo. Ora De Laurentiis ha anche un altro dovere: impegnarsi a ricostruire il rapporto con i tifosi. 

Eppure dal punto di vista del gioco il lavoro di Sarri si vede. Il Napoli, soprattutto contro la Samp, soprattutto nel primo tempo, si è espresso a buon livello. Ovviamente manca ancora la perfetta forma fisica e bisogna ancora lavorare sull’aspetto mentale. Sarri viene salvato “dal patibolo”?

Il Presidente, mi pare, abbia chiesto di dare 5-6 partite di tempo per iniziare a vedere i frutti del suo lavoro assumendosi le sue responsabilità. Staremo a vedere se con pazienza e tempo vedremo risultati. Certo è da dire che Sarri ha comunque una rosa incompleta e non può fare miracoli anche se ammetto che nel precampionato confidavamo tutti nel suo drone per risolvere i problemi maniacali in fase difensiva e invece dopo due mesi di lavoro gli errori sono i soliti. E poi il Napoli continua a essere a intermittenza come quello di Benitez, ma anche di Mazzarri, che si accende e poi si spegne all’improvviso. E’ una questione di convinzione e bisognerà lavorare molto anche su questo aspetto.

Certo ora, con la piazza irritata,  per lui sarà più difficile lavorare serenamente…

Sarri come allenatore si è diplomato egregiamente all'”Istituto Empoli” ottenendo la terza media, ora deve affrontare un esame di laurea. Napoli è una piazza esigente che ha tradizioni sportive ed è naturale che i tifosi vogliano vincere (quale tifoso segue la sua squadra e vuole che perda?)

Mai come quest’anno non è chiaro quale sia l’obiettivo del Napoli. In passato ADL fissava degli obiettivi da raggiungere, quest’anno? A cosa ambisce il Napoli?

Vorrei capirlo anche io… è tutto poco chiaro, certo è un progetto nuovo e quindi non è facile comprendere dove si possa arrivare. Ad oggi, essendo ottimista, direi quinto/sesto posto. Lottare per le prime posizioni sarà difficile: l’Inter ha costruito uno squadrone, la Roma è forte il Milan pian piano crescerà, non sottovaluterei la Fiorentina per cui la concorrenza quest’anno è tanta, molta di più rispetto all’anno scorso.

Tutto questo non comporta poi il rischio che sia poi più difficile riuscire a trattenere i big della rosa?

Questo è un aspetto da non sottovalutare ma i campioni devono fare i campioni. Vogliono andare in Champions? Allora iniziassero a provare a conquistarla con il Napoli, poi si vedrà.

Caterina Autiero