Alle prime luci dell’alba, Roma si è svegliata con un grande schiaffo in faccia, di quelli che te li ricordi per tutta la vita.
GIGI PROIETTI, icona della comicità italiana, ci ha voluto fare una vera e propria “mandrakata”. Parola che fa parte del dialetto romanesco simbolo del celebre film “Febbre da cavallo” che lo consacrò nel ruolo del protagonista detto Mandrake.
Se n’è andato così, in punta di piedi, da grande attore quale era, nel giorno del suo ottantesimo compleanno per una grave crisi cardiaca.
Ricoverato da due settimane nella clinica Villa Margherita per uno scompenso cardiaco (stesso problema nel 2010) ha visto il peggiorare delle sue condizioni la scorsa notte fino all’annuncio della sua morte questa mattina da parte della compagna di vita Sagitta Alter e le sue due figlie Susanna e Carlotta.
Grandissimo tifoso romanista, non perdeva una partita e anche durante le prove sul set si faceva addirittura installare una televisione per poter visionare la sua amata Roma o a teatro spostava i suoi impegni in base alla sua squadra del cuore.
Tifoso doc, da giovane non si perdeva una partita direttamente sugli spalti dell’Olimpico. Innamorato delle qualità del capitano e poi amico Francesco Totti:
“Francesco è stato un fedelissimo indossando una sola maglia. Rispetto a Francesco, si va oltre il fatto puramente tecnico, lui è uno di quei personaggi che scavalcano questo aspetto, è una icona. Non credo nascerà un altro Totti. Il figlio Christian gioca? Allora si sbrigasse…”
Il suo desiderio più grande era rivedere almeno un altro scudetto della sua “Maggica” che purtroppo però non è arrivato. Nella sua ultima intervista questa estate, aveva anche dichiarato che sperava di non vedere nuovamente vendere i gioiellini della Roma con l’arrivo del nuovo presidente Friedkin.
La società sportiva della Roma, attraverso Twitter, non poteva che ricordare commossa il suo fedele “Maestro”:
E’ stato un personaggio poliedrico, nella sua grande carriera di oltre 50 anni ha collezionato 33 fiction, 42 film, 51 spettacoli teatrali di cui 37 da regista.
E’ stato anche musicista e cantante registrando 10 album come solista e diretto 8 opere liriche.
Non ci ha lasciato un uomo qualunque ma “il simbolo” che per tantissimi anni ci ha accompagnato con la sua bravura, comicità, intelligenza e ironia al pari di tantissimi altri giganti della scena italiana come Alberto Sordi, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni e Anna Magnani.
Arrivederci Maestro, ora fatelo tutti insieme un nuovo spettacolo in cielo, i nostri applausi più fragorosi arriveranno fin lì.
Raffaella De Macina
Immagine copertina: Pagina ufficiale Instagram Gigi Proietti