Il tridente in casa Juventus è argomento caldo oramai da inizio stagione.
Per tridente intendiamo i tre attaccanti puri – Ronaldo, Higuain e Dybala – che già a nominarli incutono timore.
Loro, i tre protagonisti, sono ben contenti di giocare insieme. Anche Ronaldo lo ha detto, si divertono e divertono.
Più cauto Sarri che da tempo va ripetendo che le tre punte si vedranno insieme in campo soltanto a determinate condizioni.
Contro l’Udinese il mister bianconero ce lo ha fatto godere per circa 60′ con ottimi risultati, schierando tra l’altro una mediana inedita con Bentancur vertice basso e i francesi Rabiot e Matuidi a agire come mezze ali.
Ronaldo, Dybala e Higuain per caratteristiche danno vita a un tridente abbastanza atipico dove il diez e il Pipa agiscono più sulla linea di trequarti, dei veri e propri registi offensivi che si scambiano anche di posizione favorendo in tal modo gli inserimenti di Ronaldo che talvolta opera anche in qualità di centravanti.
Più lavoro di sacrificio per Gonzalo, più libertà all’estro e allo stato di forma pazzesco di Paulo Dybala lasciato a fare quello che più gli aggrada.
Una vera delizia per gli occhi da affinare e riprovare anche in altre occasioni sicuramente.
Il Magic Trio ha convinto e convince: con quei tre in campo la Juventus ha segnato 7 reti in 111′ di schieramento e non ne ha subìto nessuno.
Eppure non si può non tenere in considerazione la verità delle parole di Sarri circa le condizioni da rispettare per mettere in campo l’artiglieria pesante.
L’età anagrafica di Ronaldo e Higuain (rispettivamente 35 e 32 anni)
Inevitabilmente pesa sulla natura e la continuità del pressing e sul lavoro di copertura che anche gli attaccanti si ritrovano a dover fare. Il più giovane, Dybala, partirebbe avvantaggiato ma abbiamo visto già in passato che il “lavoro sporco” gli toglie – di conseguenza – lucidità.
Il centrocampo adatto per supportare tali giocatori
Deve operare in maniera costante e continua per accorciare le distanze tra i reparti, tenere altro il baricentro e coprire la difesa. Lavoro che per caratteristiche riesce benissimo al Bentancur di oggi, un po’ meno a Pjanic (per tanti motivi già detti). Qualche speranza per quanto visto nell’ultimo Rabiot ma servirebbe qualcun altro in lista.
L’assenza di ricambi in attacco
Non lo ammetterà mai, ma sicuramente Sarri teme la mancanza di alternative a partita in corso o in caso di infortunio. Purtroppo gli altri elementi offensivi in questo momento sono fisicamente inaffidabili (Ramsey e Douglas Costa) o in profonda crisi di identità (Bernardeschi).
Sarà molto interessante vedere come si evolverà la situazione a partire dalla parte più calda della stagione, quella in cui la Champions entrerà nel vivo e anche la Juventus dovrà neccessariamente trovare tutti gli elementi che ne consentano il personale equilibrio.
Ricordandoci sempre che Audaces Fortuna Iuvat, soprattutto in Europa.
Daniela Russo