Il ritorno di Sinisa Mihajlovic allo Stadio Olimpico contro la ‘sua’ Lazio. Questa volta, non ci saranno i tifosi ad accoglierlo.
Mancano poche ore al fischio di inizio di Lazio-Bologna.
Inzaghi contro Mihajlovic, ancora una volta, in un match che contrappone due formazioni che hanno in comune la voglia di riscatto dopo le sconfitte rimediate nella scorsa giornata di campionato. La parola d’ordine in casa biancoceleste è continuità.
Alla pesante sconfitta di Genova, gli uomini di Inzaghi hanno risposto con una schiacciante vittoria in Champions League, all’esordio, contro la favorita del girone. Contro il Bologna, lo stesso Simone ha chiesto alla squadra la stessa mentalità vincente di martedì per conquistare punti – in questo momento – fondamentali per dare continuità al campionato.
I precedenti tra i due allenatori sorridono ad Inzaghi. Sei sfide totali: 2 vittorie, 3 pareggi ed una sola sconfitta per la formazione di casa. La Lazio, inoltre, non perde contro il Bologna dal marzo del 2012.
Al di là delle statistiche e dei pronostici, l’aspetto sul quale voglio soffermarmi è il ritorno di Sinisa allo Stadio Olimpico.
Per chi è cresciuto – come me – a pane e punizioni di Mihajlovic, la sfida di domani è intrisa di ricordi, emozioni e rispetto incondizionato. Durante il calvario della malattia, tutto il mondo del calcio si è stretto intorno all’allenatore serbo ma il pubblico dell’Olimpico gli ha riservato un trattamento speciale, lo scorso 29 febbraio (ultimo match prima del lockdown).
“Da sempre uomo coraggioso e spirito guerriero, nella tua battaglia più importante siamo al tuo fianco… Forza Sinisa!”
Questo il testo dello striscione che i tifosi biancocelesti hanno voluto dedicare all’ex che – più di altri – ha saputo mantenere nel tempo un rapporto speciale con la ‘sua’ tifoseria. Rapporto basato sull’affetto e sul rispetto reciproco, nonostante le strade si siano ormai separate dal 2004.
Ogni volta che Sinisa è tornato all’Olimpico, è stato travolto dall’affetto del suo pubblico. Uno spettacolo raro da vedere, di questi tempi.
Domani, purtroppo, saranno solo 1000 i presenti alla sfida ma sicuramente non mancheranno all’appuntamento con l’ormai consueto abbraccio all’uomo che ha incarnato – seppur per pochi anni – l’essenza della lazialità.
Micaela Monterosso