Il Napoli ricomincia da tre: buona la prima per Garcia

Il nuovo Napoli firmato Rudi Garcia vince la prima partita. Quali sono le differenze con quello vincente di Spalletti?

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Fonte immagine: profilo ufficiale twitter @sscnapoli https://twitter.com/sscnapoli/status/1692970808111505493/photo/1

Il Napoli vince 3-1 contro il Frosinone. Ricomincia così la stagione del Napoli campione d’Italia. 

Un risultato che convince e non delude le aspettative sulla squadra partenopea, sebbene l’assenza di Kvaratskhelia e condizioni ancora non ottimali di alcuni componenti della rosa. 

Nel primo tempo siamo stati un po’ macchinosi, ma mi è piaciuta la reazione della squadra dopo il gol subito in apertura: ho detto alla squadra che può succedere, continuando a giocare e attaccare puoi sempre ribaltare il risultato». 

Eppure, il risultato vincente ha dato fiducia al nuovo tecnico Rudi García, che oltre ad aver ereditato il pesante ruolo da Luciano Spalletti, nuovo tecnico della Nazionale, ha il dovere di confermare la squadra. 

https://twitter.com/RudiGarcia/status/1693008571770745103/photo/1

“Siamo tra i favoriti, non i favoriti.” 

Queste le sue parole nella prima conferenza pre-partita, in merito alle alte aspettative sulla squadra.  

Ma in questo nuovo Napoli, ancora tutto da scoprire, quanto è rimasto della squadra plasmata da Spalletti?

È sembrato che solo sulla carta le due squadre si assomigliassero, sotto il segno dell’inconfondibile 4-3-3, ma scopriamolo insieme: 

  • MENO POSSESSO PALLA: Il Napoli ha chiuso il match con il 51,9% di possesso palla, quando ci aveva abituato a percentuali molto più alte, con il controllo costante della palla. 
  • PIÙ GIOCO VERTICALE: Diventeranno un must i lanci lunghi di Amir Rrahmani? Il difensore azzurro sembra essere il prescelto per questi innesti, provati a più riprese, per Victor Osimhen. Il nigeriano, capocannoniere in carica, ha subito messo il turbo alla nuova stagione, segnando la sua prima doppietta della stagione.  

  • PROBLEMA DIFESA? È chiaro che l’assenza di Kim, ora in forza al Bayern Monaco, si sia fatta sentire. È anche vero che è ancora presto per poter giudicare, ma non è passata di certo inosservata una leggera confusione di troppo lì dietro.  
  • GIOCA PIÙ BASSA: Questo è inevitabile, senza contare il fatto che senza un giusto supporto che arriva dal centrocampo la squadra ha rischiato molto nel primo tempo. Menzione d’onore va fatta ad Anguissa. Il calciatore camerunense, già allenato dal tecnico francese ai tempi del Marsiglia, è molto probabile che avrà un ruolo centrale al centro del progetto tattico. 
  • SPINTA DEI TERZINI: Simile alla filosofia spallettiana, la velocità dei giocatori è qualità imprescindibile. Le ali tagliano, sprintano e si accelerano: caso Politano (in goal) e Raspadori (goal annullato) 

Senza girarci intorno, Rudi Garcia ha espressamente detto: “Questo Napoli è mio. Non soltanto una copia o un remake di quello che aveva abituati Spalletti.” 

Ed è giusto così. Cambiare, con giudizio, senza stravolgere, però, quei piccoli codici che erano un marchio di fabbrica.

Ed è giusto anche che non tutto venga assimilato perfettamente nelle prime uscite dai calciatori azzurri.  

Basterà seguire la prossima partita degli azzurri per capire che direzione sta prendendo questo nuovo Napoli.

Il Diego Armando Maradona sta per riaccendersi e accogliere i campioni in carica che sfideranno, domenica 27 agosto alle 20:45, il Sassuolo. 

Tutto questo prima di attendere, il 31 agosto, il sorteggio di Champions League dove il Napoli parte dalla prima fascia e poter confermare il: chi ben comincia è a metà dell’opera. 

 

Rosaria Picale