Il 28 ottobre 2018 Paolo Piliego, allenatore delle giovanile del Lecce, ha trovato la sua auto avvolta dalle fiamme, lì, nel parcheggio del centro sportivo di Cavallino, dove si era recato per la partita tra gli under 15 del Lecce e la squadra del Parabita.
Dopo un anno di indagini i carabinieri hanno identificato i presunti responsabili dell’incendio: si tratta del padre di un giovane calciatore e di un suo amico, incastrati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nel centro sportivo.
La causa scatenante di questo gesto sarebbe il malcontento nei confronti dell’allenatore per la mancata convocazione del ragazzo alla partita, che di somma ad altre occasioni, troppe secondo il padre, in cui il giovane campione sarebbe rimasto in panchina.
Questo è l’ennesimo episodio in cui un genitore dimentica di dover essere esemplare, di avere il compito di educare.
L’ennesima pagina di calcio che diniega il senso stesso dello sport.
Un altro esempio della deriva sociale che stiamo imboccando ormai da troppo tempo.