Come un gruppo di liceali all’appello per la maturità: così i delegati del Milan, Fassone in testa, stamattina ancor prima delle nove erano già in prima fila a Nyon, pronti a ascoltare e essere ascoltati.
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Davanti alla camera giudicante della Federazione continentale, il club rossonero dovrà difendere con tutti gli argomenti possibili la qualificazione all’Europa League, ottenuta al termine di una stagione partita sotto i peggiori auspici di fallimento. Dopo che la società milanese si è vista negare il settlement agreement e rinviare a giudizio, l’amministratore delegato e i suoi collaboratori dovranno convincere la corte di alcuni dati positivi: primo tra tutti, la precisione con cui la proprietà cinese ha onorato i suoi impegni; secondo, la garanzia – non indifferente – del Fondo Elliott. Terzo ma non ultimo per importanza, un piano futuro che rispetti severamente il fair play finanziario e che possegga i requisiti della serietà e della concretezza.
L’avvocato Cappelli si è mostrato ottimista a riguarda ma è ovvio che, soprattutto tra la tifoseria, le preoccupazioni sono tante. Le sanzioni sono svariate e prevedono dalla multa alle limitazioni delle rosa, arrivando alle più gravi: blocco del mercato e esclusione dalle competizioni europee. Una beffa clamorosa per il lavoro non indifferente fatto da mister Rino Gattuso, capace di risollevare nel giro di breve tempo un gruppo che aveva perso volontà e fiducia fino a ricondurlo in Europa League.
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La Camera Giudicante, che ha cominciato a emettere i suoi primi verdetti 6 anni fa, ha sanzionato con l’esclusione dall’ Europa squadre come il Malaga e la Dinamo Bucarest: sovente è arrivato a mitigare i verdetti il TAS di Losanna.
L’udienza, conclusasi intorno alle ore 11,30, non ha ovviamente lasciato trapelare nulla; le prime sensazioni tuttavia non sono eccellenti: sembrerebbe che le argomentazioni del club non siano state sufficientemente convincenti e pertanto il rischio esclusione dalla Coppa sarebbe quanto mai possibile. Il giudizio tanto atteso e temuto dovrebbe – salvo ulteriori complicazioni – arrivare nel giro di 48/72 ore: entro venerdì, insomma, conosceremo il destino del Diavolo.
Daniela Russo
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