Il mercato estivo della Juventus: tra salite e discese, ecco la nuova Signora

La nuova Juventus dopo un mercato estivo lungo e non privo di difficoltà

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Il primo round del  mercato – quello estivo – è finalmente terminato.

La maggioranza dei tifosi juventini, in ansia, tira un sospiro di sollievo per lo scongiurato (al momento) pericolo  circa lo scambio Icardi-Dybala.

 

Dybala Icardi Scambio
MILAN, ITALY – APRIL 28: Paulo Dybala of Juventus consoles Mauro Icardi of FC Internazionale at the end of the serie A match between FC Internazionale and Juventus at Stadio Giuseppe Meazza on April 28, 2018 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani – Inter/Inter via Getty Images)

Ma com’è andato il calcio mercato della Juventus?

 

Prima di esprimere un giudizio definitivo – positivo o negativo –   si dovrebbero valutare Rabiot e Ramsey in campo, pedine necessarie per il nuovo assetto di centro campo di Maurizio Sarri. Se funzioneranno, potremo promuovere la dirigenza della Juventus per un mercato in entrata completo. A fine stagione precedente, la Juventus era ridotta piuttosto male:  i reparti difesa e centrocampo, avevano urgente necessità di cambiamenti, ma soprattutto, la rosa andava adattata alle esigenze del nuovo allenatore.

Era necessario acquistare soprattutto un altro top player, dei difensori e almeno un paio di centrocampisti.
Rabiot Ramsey
Secolo d’Italia
Ma per comprare è inevitabile vendere dei “pezzi” interessanti al fine di monetizzare  il più possibile.  La lista dei possibili partenti prevedeva  Mario Mandzukic, Blaise Matuidi,  Sami Khedira, Gonzalo Higuain, Paulo Dybala, Daniele Rugani e anche  Moise Kean, il giovane attaccante molto promettente, che tutti,  avrebbero voluto al contrario vedere in bianconero.

La Juventus alla fine ha ceduto: Orsolini  al Bologna, Spinazzola alla Roma, Rogerio al Sassuolo, Romero dato in prestito al Genoa,   Moise Kean all’Heverton, Cancelo al Manchester City, e Luca Pellegrini – sempre in prestito –  al Cagliari.

La cessione di Cancelo, già in preventivo prima della fine dello scorso campionato (per volontà del giocatore stesso  di lasciare il club),  ha concorso al finanziamento dell’acquisto – investimento  di Matthijs de Ligt: asso olandese costato al club circa 80 milioni. La  difesa si è vista così rinforzata in contemporanea ai nuovi arrivi, il turco Demiral, difensore centrale, e il brasiliano Danilo Luiz da Silva, terzino sinistro arrivato come contropartita di João Cancelo.

Difficile immaginare il reale andamento dei fatti:  probabile che alcuni giocatori non siano stati venduti  al prezzo stabilito dalla società, quindi ritirati dal mercato per poi riproporli nella sessione di gennaio. Sta di fatto che Maurizio Sarri si trova a dover gestire  gli  esuberi soprattutto in attacco,  con due centrocampisti appena acquistati ancora da inserire nel contesto di squadra. Aaron Ramsey è ancora in fase di guarigione  da un infortunio e Rabiot in rodaggio in quanto fermo da tempo.

Sicuramente Ramsey è il  più idoneo all’idea calcistica del mister. Si tratta di un interno di centrocampo che può giocare come trequartista o in alternativa come esterno offensivo su entrambe le fasce. Anche Rabiot, quando raggiungerà la condizione, risulta un centrocampista adeguato a ricoprire, considerato il fisico imponente, un po’ tutti i ruoli della mediana.

Tuttavia, nonostante l’impegno e la buona volontà tra società e allenatore, non sono mancate le critiche soprattutto al giovane De Ligt.

IL DEBUTTO DI MATTHIJS, Il TOP PLAYER

De Ligt Juve
Getty

La stagione della Juventus è iniziata, va detto, già con alcune traversie ed imprevisti gravi: dall’improvvisa malattia del tecnico all’infortunio di Giorgio Chiellini,  episodio che ha imposto alla Società  di “mandare allo sbaraglio” il giovanissimo Matthijs, il quale  ha ricevuto un’ingiusta valanga di critiche per gli errori commessi in gara contro il Napoli.

Prima di parlare tuttavia bisognerebbe mettersi  nei panni di un ragazzo, che a 20 anni dall’Olanda arriva in Italia nella squadra più blasonata  e in vista, sapendo poco o nulla di come si gioca qua. È vero che in Champions l’ex Ajax ce le ha suonate di santa ragione, ma non possiamo pretendere che un ragazzino dall’esperienza così limitata sia in grado di sopperire al ruolo di Giorgio Chiellini, tra i più forti difensori del mondo e del suo tempo.

Solo un irrimediabile necessità ha spinto a schierare il giovane nell’immediato,  il quale ha mancato sulla marcatura  ad uomo: dovrà imparare,  troverà tanti bravi maestri a partire dai portieri, Buffon e Szczesny.
Posso affermare che il ragazzo abbia fatto anche fin troppo: d’altronde  considerando la condizione era  prevedibile un calo.
Vorrei ricordare che non era presente solo De Ligt a difendere e la Juventus non è la prima volta che gioca contro il Napoli.

LE DOLENTI NOTE

Emre Can Juve
Getty
Nel frattempo un altro episodio ha destabilizzato l’ambiente bianconero: l’esclusione di Emre Can dalla lista Champions redatta da Maurizio Sarri, il quale comunica al centrocampista tedesco-turco la dolorosa decisione con una telefonata lampo.
Non sono mancati i commenti da parte del giocatore – in ritiro con la sua Nazionale – di rimpianto e tristezza.
Insomma un calciomercato in uscita non proprio azzeccato, farcito di imprevisti e mancate considerazioni  in cui il diretto imputato e responsabile è Fabio Paratici, accusato da più parti di non saper gestire il suo lavoro.
Ci auguriamo che si trovi un punto di incontro con Emre Can e che la situazione si chiarisca con il tempo: per la Juventus è fondamentale sfoltire la rosa, anche  per rattoppare il bliancio parecchio in crisi.
Cinzia Fresia