Il dottor Sócrates, storia brasiliana passata per Firenze

Sócrates: simbolo della resistenza brasiliana, medico, centrocampista di talento e tanto altro, troppo per un solo uomo. Un pezzo di storia del calcio che passò per il calcio italiano con la Fiorentina.

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Sócrates
Foto: FIFA Fussball-WM on Twitter (https://twitter.com/fifaworldcup_de/status/746028332253327361)

Sócrates: una mente sopraffina venuta fuori dalle foreste dell’Amazzonia… che dottore lo era davvero.

Il papà di Sócrates non aveva potuto studiare molto nella sua vita, era un profugo di guerra. Una volta giunto in Brasile recuperò il tempo perso studiando i classici della letteratura greca.

Da lì il nome di suo figlio, in onore di un grande filosofo.

Piuttosto che dedicarsi alla filosofia Sócrates venne mandato all’università, dove si laureò in medicina.

In verità si dedicò poco anche a quello, preferendo di gran lunga la carriera da calciatore.

Sócrates giocò per la maggior parte della sua carriera in Brasile, furono i 7 anni al Corinthians a renderlo una leggenda.

Ovunque andasse Sócrates non era solo un calciatore ma un simbolo, un portavoce.
In quel periodo il Brasile viveva l’incubo della dittatura e Sócrates – interessato anche alla politica – si schierò apertamente contro ideando una democrazia nella sua stessa squadra.

I giocatori riorganizzarono il Corinthians su basi non gerarchiche e scendevano in campo con addosso loghi contro il governo militare.

L’iniziativa passò alla storia come “Democrazia corinthiana” ed è riconosciuta come un reale movimento della resistenza brasiliana.

Il calcio ancora una volta ebbe un impatto fortissimo sulla gente.

Anche con il pallone tra i piedi Sócrates dava l’idea di sapere sempre cosa fare.
Pelé lo definiva il giocatore più intelligente del calcio brasiliano.

Eccentrico nel gioco e nel carattere, il ruolo da centrocampista offensivo gli si addiceva perfettamente.

Forse l’Italia non era ancora pronta per un uomo come Sócrates.

L’avventura alla Fiorentina fu breve e ricca di critiche, Sócrates con la mente sembrava già lontano dal mondo del calcio.

Lontano dai campi da gioco si dedicò a tutto: musica, medicina, politica, teatro… Una vita frenetica, con i suoi alti e bassi, come i problemi con l’alcol che lo portarono ad una prematura dipartita.

Il suo ultimo desidero però venne realizzato, Sócrates si spense il 3 dicembre del 2011; in quel giorno il Corinthians si laureava campione.

 

Federica Vitali