Il derby d’Italia giocato in redazione. Caterina Autiero vs Egle Patanè: Nemiche per 90 minuti

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Il derby d’Italia è da sempre un match a sé stante che, ancor prima del 1967, quando Gianni Brera coniò il termine, contraddistingue un incontro calcistico che va ben oltre i 90 minuti di gioco. Animato da una radicata rivalità reciproca tra le due squadre è un match che prescinde da qualsiasi contesto e risultato tanto che nei giorni antecedenti al match si infiammano “gli scontri” a mo di sfottò e non solo tra le due tifoserie, entrambe tenacemente accanite l’una contro l’altra.

Specie con l’avvento dei social il #Roadto #derbydItalia è in crescendo e di conseguenza non mancano gli accesi dibattiti e confronti che spesso sfociano in comportamenti lungi dal tanto acclamato fair play.

La nostra redazione, costellata da amanti del calcio in tutte le sue sfumature non può privarsi di super tifose che, nel bene o nel male e “finoallafine” non possono che supportare i propri colori specie in eventi come questo. Partendo dal presupposto, ormai diventato cliché, per cui “Il calcio è di chi lo ama”, non potevamo lasciarci scappare un’ occasione per sbollentare queste calde ore in attesa di Juventus – Inter per dimostrare che si può essere rivali pur stimando e rispettando l’altro…almeno fino alle 20.45, poi…chissà!

Ci siamo concesse un po’ di sfottò e simpatia che prescinde dal risultato finale, dando vita ad uno scontro diretto tra redattrici. Il nostro Juve – Inter esce dallo Stadium per spostarsi nella redazione di Gol di tacco ed è guerra pacifica tra Caterina e Egle, accomunate da un vulcano (due città gemellate) ma soprattutto dalla passione per il calcio; colleghe e amiche che per una volta siedono l’una contro l’altra.

Caterina mora, alta e mediterranea: nata e cresciuta a Napoli decide di lasciare il sole, il mare, il Vesuvio e la pastiera per seguire quello che per lei è “un grande amore” e si trasferisce a Torino per correre al passo della zebra.  Egle (agli antipodi) bionda, minuta, con gli occhi verdi: nata e cresciuta a Catania, lascia il sole, il mare, l’Etna e i cannoli e si trasferisce a Milano per studiare e per, (che combinazione!),  seguire e amare da vicino la sua “pazza Inter”.

Si può essere amiche e collaboratrici pur essendo una juventina contro un’ interista?

Caterina: Effettivamente mi chiedo quotidianamente come possa essere così adorabile un’intertriste (ops, un’interista) 😉

Egle:  Come le dico sempre, lei è l’eccezione, quindi probabilmente è lei che nella sua straordinarietà riesce a farsi voler bene eclissando quella brutta pecca che ha. Poi nessuno è perfetto, lei pecca di juventinismo e difende l’indifendibile.

Come vivi il derby d’Italia?

Caterina: Una partita da tre punti come le altre partite ma lo sfizio di “asfaltare” i “prescritti” vale doppio.

EgleCon la gastrite. Il derby d’Italia è la partita delle partite, è la storia che lo dice. A prescindere dalle condizioni fisiche delle due squadre… non facciamoci “rubare” altri punti!

Cosa ti aspetti da questo match?

Caterina: 3 punti utili alla capolista per restare in testa!

EgleMi piace spesso citare una dei pensieri più belli sull’Inter, peraltro di capitan Zanetti che la dice lunga, quindi “Nel nostro DNA c’è una piccola dose, o forse qualcosa di più, di sana, lucida follia; l’Inter è genio e sregolatezza, l’Inter è sofferenza, l’Inter è dolore, l’Inter è estasi. Dall’Inter ci si può aspettare tutto e il contrario di tutto. Vittorie impossibili e tonfi clamorosi” Mi aspetto questo. Nient’altro!

12788450_10209083597434226_1109716739_oUno Juve-Inter che ricordi in modo positivo uno in modo negativo?

Caterina: positivo e indimenticabile 5 maggio (non mi riferisco a Manzoni ); negativo e indimenticabile … l’estate 2006.

EgleUno Juve – Inter positivo sicuramente l’1-3 del 3 novembre 2012. La prima sconfitta della Juve allo Stadium, già per questo è il migliore in assoluto. Il più brutto Juve – Inter, l’andata di coppa del 26 gennaio scorso: è stata la mia prima volta allo Stadium e veder festeggiare tre volte i bianconeri è stato un trauma.

Dove vedrai la partita ? Hai un rito scaramantico?

Caterina: Allo Stadium con il mio intimo “da stadio” rigorosamente bianconero!

EgleSolitamente le trasferte le guardo sull’ipad sul letto con maglia dell’Inter, sciarpa e completino nerazzurro. Questa sera probabilmente la vedrò fuori perché ogni tanto sono amorevole e non posso far perdere il derby d’Italia a mio fratello quindi gli cedo amorevolmente skygo. Questa è la giustificazione ufficiale, in modo ufficioso, la vedrò fuori perché non credo di poter reggere da sola una possibile sconfitta, ho bisogno di supporto morale.

Cosa sei disposta a fare se la tua squadra vincesse questo match?

Caterina: Aspetto maggio per dare sfogo alla mia fantasia…il campionato è lungo…!

Egle: Questa è un’amara scommessa che ho lanciato io stessa parlando con Caterina: mi sono, come si suol dire, gettata la zappa sui piedi e…devo proprio dirlo? Se dovessimo vincere, fumerò una sigaretta in costume sotto la pioggia sul terrazzo con tanto di foto per testimoniare l’accaduto. Foto che però serve da dimostrazione per aver mantenuto la promessa quindi solo per Caterina.

Sentirai l’altra a fine partita a prescindere da come vada?

Caterina: Se lei non spegnerà il telefono…

egleEgleCerto, comunque vada ci telefoneremo ci prenderemo un pò in giro e poi analizzeremo la partita. Nel frattempo però, qualora dovesse vincere la Juve, modalità aerea probabilmente finché digerirò la sconfitta perché dovrei sorbirmi lei che mi dirà “Quando decidi di passare alla retta via non è mai troppo tardi…!”… giammai!!!

Lascia un messaggio all’avversaria

Caterina: “interista chiacchierone sogni sotto l’ombrellone, lo scudetto, coppe varie ma a settembre il campionato inizierà: e come l’anno scorso e come l’anno prima il nostro chiacchierone continuerà a sognare quel tricolore che non vincerà…” 😉 sono già in clima partita, #finoallafine

EgleFino alla fine… Juventus m***a“…. “Serie B, Serie B, Serie B, Serie B”

La Redazione