Il coraggio fa 90 di Giuseppe Arnone

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Sarà in scena fino al 13 aprile lo spettacolo teatrale Il coraggio fa…90, scritto e interpretato da Giuseppe Arnone, con la regia di Claudio Zarlocchi. A fare da cornice l’intimo e accogliente teatro Millelire, un posto magico in una non meno magica Capitale. Lo spettacolo è incentrato sui ricordi del protagonista; impiegato in una banca milanese, il giovane ha ormai assorbito di Milano gli odori, i ritmi frenetici e persino l’accento. Così come il sapore della madeleine intinta nel tè riporta Marcel Proust ai giorni della sua infanzia -, allo stesso modo una pagina della Gazzetta dello Sport che parla di Balotelli riporta l’impiegato indietro nel tempo, al suo primo mondiale: “Italia ‘90”, quando i campioni erano Zenga, Baresi, Bergomi, Schillaci e l’intramontabile Roberto Baggio – di cui il giovane conserva una foto nel taschino della giacca. 

Dalla grigia Milano ci ritroviamo catapultati in un paesino della Sicilia che “profuma di arance, limoni e di mare”. Il giovane è adesso un bambino siciliano di dieci anni che ripercorre e accarezza i giorni della sua infanzia, in particolar modo quel 1990 e il mondiale che riuscì a tenere attaccati allo schermo di una Philips 32 pollici tutta la famiglia: l’amato e severo Nonno Turi, il padre, la zia Pina, la zia Cuncetta e lo zio Rosario. Il bambino associa Totò Schillaci e Roberto Baggio, le salsicce arrostite, le preghiere a Santa Rosalia, le urla contro Bruno Pizzul, al primo amore incrociato in piazza, al primo pallone comprato, agli insegnamenti di Nonno Turi e a quell’impagabile periodo della vita di un uomo in cui tutto sembra ancora possibile e un goal dell’Italia è capace di regalare una gioia immensa.

Sulle note di “Notti magiche”, guardando Roberto Baggio e la mascotte Ciao che fanno da sfondo al divertente – poetico- monologo di Giuseppe Arnone, è inevitabile il salto indietro nel tempo, gli occhi commossi di chi quegli anni li ha vissuti e li ha impressi nel cuore.

 Il finale lascia davvero senza parole: lo zio Rosario, che si scopre essere quel “giudice ragazzino” ucciso dalla Mafia il 21 settembre del 1990, è colui a cui lo spettacolo è dedicato, è lui il ‘coraggio’ a cui il titolo allude. L’ultimo mondiale di Rosario Livatino è quindi vissuto e raccontato attraverso gli occhi di un bambino di dieci anni. Coraggiosa la scelta del monologo, un monologo ben riuscito, che non stanca, ma anzi sa divertire e commuovere allo stesso tempo. Più di una cronaca calcistica, più della rievocazione di un’infanzia, lo spettacolo di Giuseppe Arnone è una piccola perla da vivere…e applaudire!

IL CORAGGIO FA…90

Scritto e interpretato da Giuseppe Arnone

Regia Claudio Zarlocchi

Costumi e scenografie Valeria Bernini

Suoni e luci Eugenia Cortese

Teatro Millelire

via Ruggero di Lauria 22 Roma

dall’8 al 13 marzo 2014

ore 21.00

domenica ore 18.00

Costo biglietto: intero 12.00, ridotto 10.00, tessera associativa 2.00

Emiliana Cristiano