Il calcio secondo Gene: il suo rapporto con il calcio e uno sguardo alla nostra Serie A

Intervista esclusiva a Gene Gnocchi. Il comico di Fidenza analizza il nostro campionato e ci racconta del suo passato da calciatore

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Conosciamo Gene Gnocchi come personaggio dello spettacolo, comico, attore, cantante, conduttore, autore e scrittore.
Un vero artista dallo humor irresistibile, graffiante ma gentile… che fa ridere senza offendere.

Ma, in passato, Gene Gnocchi è stato un calciatore di Serie C: ha ricoperto il ruolo di centrocampista offensivo.

Abbiamo fatto con lui una piacevole chiacchierata sul calcio spaziando su vari argomenti: dalla difficoltà delle squadre italiane in Europa fino al calcio femminile.

Gene, due grandi passioni  il calcio e il mondo dello spettacolo. Ci racconti di te da calciatore?  

Ho sempre giocato a calcio fin da piccolo; tecnicamente ero bravo, arrivai al Fidenza a 16 anni in Promozione e all’Alessandria allenato da Giuseppe Marchioro nella categoria dilettanti Serie B e promozioni, e poi al Guastalla, Castiglione delle Stiviere e Fiorenzuola.
Ad un certo punto del percorso ho dovuto privilegiare gli studi universitari laureandomi in legge.

Hai una squadra del cuore? 

In realtà sono più appassionato di giocatori che di Società. Ho ammirato Rivera, Platini, Messi ma anche Cassano e Le Tissier.
Diciamo che nel mio cuore è rimasto il Parma dove sono stato tesserato in Serie A.

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Cosa ne pensi del calcio italiano e perché, secondo te, fatica ad affermarsi in Europa? 

Bisogna considerare che i calciatori molto forti prediligono l’Europa anche perché sono pagati di più, e poi perché possono giocare con maggiore libertà.

Il calcio italiano rispetto a quello estero è pieno di tatticismi quindi con meno libertà di azione, per esempio Ronaldo è spesso in sofferenza in quanto costretto quindi risulta decisamente meno bello da vedere.

Abbiamo giocatori di buon spessore ma di qualità minore. Per esempio l’Atalanta è uscita perché Pasalic non ha la qualità di Modric o Kroos.

Parlando della Juventus e del cambiamento da uno stile formale ma presente e altresì concreto dell’Avvocato e di suo fratello Umberto all’informale, trasgressivo e diretto degli eredi. L‘idea del calcio d’élite ti convince? 

No, il calcio d’élite non mi convince. Comprendo le esigenze economiche ma non è giusto annientare i desideri e i sogni delle squadre più piccole e meno abbienti. Tenendo presente che la stessa Atalanta è stata per anni il vivaio della Juventus.

Allegri, Sarri e infine Andrea Pirlo come interpreti questo percorso? 

Contradditorio. Allegri mi piaceva sapeva leggere le partite e valorizzare i giocatori, Sarri al Napoli ha fatto molto bene, ma nelle grandi squadre i giocatori sono delle piccole multinazionali bisogna adeguarsi, mentre in Pirlo ci credo.

Essendo stato un grande giocatore non può non vedere certe cose, ma ci vuole pazienza e gli va dato tempo.

Secondo te, in che condizioni versa la Juventus in questo momento? E quali sarebbero le scelte giuste per produrre una squadra all’altezza? 

La Juventus è attrezzata e ha buoni giocatori, il centrocampo è, al contrario delle critiche, ben fornito. Ritengo Adrien Rabiot valido, e lo stesso per McKennie, e per me la coppia di centrali è Bentancur che mi piace moltissimo e lo metterei sempre insieme ad Arthur, potrebbe completare Lorenzo Pellegrini. Alla Juventus sta mancando l’inventiva di Paulo Dybala che fa la differenza in ogni partita, dando il quid in più.

A proposito di Dybala i cui rumors lo vedrebbero già lontano dalla Juventus. Condividi che se fosse così reputi che sarebbe una perdita importante anche per il calcio italiano? 

Assolutamente sì, ci perderebbe soprattutto la Juventus: Dybala ha un talento straordinario. Io adoro Paulo per me andrebbe messo sempre.

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fonte immagine: profilo facebook ufficiale

Quale Campione ti piacerebbe giocasse in Italia? 

Sicuramente Haland.

Quest’anno la squadra destinata a vincitrice lo scudetto pare essere l’Inter.
Pensi sia iniziato un lungo ciclo di vittorie?

Intanto l’Inter non ha vinto ancora lo scudetto. Ultimamente non sta giocando molto bene e le sue vittorie dipendono più dagli errori altrui che dal loro dominio; vincono di contro piede, fatto bene, ma non lo fanno dominando. E poi non mi piace come difende.

Dopo anni sono riusciti a fare gruppo e la coppia in attacco è forte e potrebbe vincere il Campionato ma non credo inizi un ciclo di vittorie.

L’Atalanta,  definita la squadra che gioca il calcio più bello e tecnicamente superiore anche su territorio europeo, come mai non riesce a vincere un Campionato? 

L’Atalanta è vero che gioca un bel calcio ma non vince il Campionato perché non ha una panchina adeguata a sostenere le sostituzioni.

Parliamo  di calcio femminile, pensi che i tempi siano maturi per considerare le calciatrici al pari dei colleghi maschi? 

Son favorevole che il calcio femminile venga inserito nel professionismo, i tempi per questo sono maturi.

Gene, ci sarà un ritorno di “GNOK CALCIO SHOW” ?

Magari, ce ne sarebbe bisogno!
Purtroppo non sono più tempi per la satira nel calcio, non si può fare una battuta o prendere in giro le Società senza che si scateni un’offesa.
“Il Politically corect impedisce la satira…”

Ringraziamo Gene Gnocchi per la sua gentilezza e spontaneità e vi invitiamo a seguire la sua esilarante diretta dalla pagina Facebook “Calcio, calcetti e calcioni” ogni martedì alle 12.30

 

Cinzia Fresia