In una settimana nera per il calcio italiano, c’è una piccola grande storia che va narrata. E’ la storia di Tommaso, un dolcissimo bambino di 4 anni che ti sbatte in faccia il suo handicap a suon di sorrisi e occhi radiosi tanto da chiederti se la disabilità non sia soltanto negli occhi di chi lo sta guardando. Tommaso potrebbe definirsi un bambino sfortunato, ma quando osservi quel visino allegro e vispo dimentichi la sedia a rotelle dove è destinato a vivere per tutta la vita e ti viene solo voglia di dare due buffetti a quelle guance candide e di continuare a sorridere con lui, lui che dall’alto dei suoi 4 anni ti vuole insegnare che la vita è bella comunque. Perché a 4 anni ancora ti basta un pallone, un campo da calcio, e un idolo da tenere attaccato in camera per essere felice.
Tommaso non sa ancora che il calcio può essere anche violenza e razzismo, non ne conoscerà ancora nemmeno il significato. Lui vuole prendersi la parte bella, quella buona, generosa e solidale.
E così, mentre c’è chi fa a gara per essere il tifoso più agguerrito e non solo metaforicamente parlando, ci sono una famiglia meravigliosa e una società sportiva che hanno voluto rendere gioioso e sportivo quel calcio sempre più annichilito.
Tommaso, che vive a Parma con la sua famiglia e gli zii giallorossi sfegatati, è riuscito a incontrare i suoi beniamini prima del match al Tardini. Un incontro che non è stato affatto complicato da organizzare. L’intero staff della Roma dai dirigenti ai calciatori sono stati contentissimi di fermarsi a chiacchierare con il piccolo tifoso. Il più emozionato è stato indubbiamente Francesco Totti, da sempre legato ai bambini più sfortunati di noi.
Tante le foto di rito e i sorrisoni di Tommaso e dei suoi cuginetti, in quello che è stato un momento di indimenticabile felicità.
Mentre fuori c’è qualcuno che sta rovinando le pagine del calcio, qualcun altro invece vuole riaprire le più belle.
Giusy Genovese
(foto forzaroma.info)