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Il calcio dalla A alla Z di Beatrice Bezzi

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Beatrice Bezzi

Il Calcio dalla A alla Z di Beatrice Bezzi

La vita è una partita di calcio fra un ciak e l’altro

Nasce da questo pensiero la rubrica di Gol di Tacco a Spillo, il web magazine regolarmente registrato come testata giornalistica composto esclusivamente da donne. Parlare di calcio al femminile, in toni talvolta meno seri e magari più ironici  è uno degli intenti della redazione più rosa del web. Intento che da oggi si è tramutato anche in un’intervista alfabetica, dove donne raccontano la vita attraverso la metafora del calcio o il calcio attraverso piccole storie di vita.

È Beatrice Bezzi nota speaker radiofonica dal cuore biancoceleste a sancire il ritorno della nostra rubrica. Con ironia e professionalità, Beatrice si è sottoposta senza parsimonia alle nostre domande!

Amore: L’amore per la propria squadra è qualcosa che va oltre il semplice tifo, è un emozione che ti scorre nelle vene non appena vedi i tuoi colori scendere in campo per riassumerlo direi: UN SENSO DI APPARTENENZA.

Bandiera: Non mi piace pensare auna sola bandiera sennò non potrei definirmi laziale, la Lazio è della sua gente, dei suoi tifosi. Ma posso sicuramente parlare di uomini STORICI come Chinaglia, Fiorini, Signori, Wilson, Nesta e potrei dirne anche altri.

Calcio femminile: La mia realtà! Quello che è diventato il mio lavoro, il mio mondo e dove un sogno si è realizzato nonché quello di spezzare gli schemi di chi nel 2022 ancora dice: ”le donne non capiscono di calcio!”

Derby: La partita delle partite, quella dove non si possono fare previsione e dove si vive di angoscia fino all’ultimo minuto. Sicuramente il match più sentito da noi tifosi!

Emozioni: Tante, forse troppi nei miei anni da tifosa sicuramente non potrò mai dimenticare il derby più importante di tutti: il 26 maggio. Ero lì e il cuore andava a mille, pensavo che ci sarei rimasta secca.

Fuorigioco: Se volete ve lo spiego per filo e per segno sempre per smentire chi dice che le donne non capiscono nulla di calcio!

Gavetta: Un percorso fondamentale per poter crescere lavorativamente parlando. Il lavoro della giornalista sportiva, della speaker radiofonica o dell’opinionista televisiva è un continuo imparare ma SOPRATTUTTO INFORMARSI DI OGNI COSA OGNI GIORNO.

Hooligans: Questo termine nasce dagli anni 60 dove molte subculture giovanili sono appartenute agli hooligan. Per me il mondo dei tifosi è bellissimo tranne in alcuni casi che non sto qui a spiegare, a ogni modo i tifosi sono la cornice perfetta della propria squadra e se non ci fossero loro che calcio sarebbe?

Invasione di campo: Il 14 maggio del 2000 la Lazio è campione d’Italia per la seconda volta dopo 26 anni dal primo scudetto, quel giorno Roma si colorò di biancoceleste.

Jolly: Mi baso ovviamente sul periodo attuale e direi assolutamente Mattia Zaccagni, peccato la sua assenza al Derby per la squalifica ricevuta.

Ko: Certe sconfitte pesano molto, inutile dire il contrario! Quest’anno ad esempio all’andata con il Bologna, trasferta nella quale ero presente ho visto una delle peggiori Lazio degli ultimi anni. Per quanto riguarda il Derby per me è una partita che va vinta, ma anche di un pareggio mi accontenterei.

Legno: Quando si prende un palo o una traversa mi metto le mani tra i capelli e alzo gli occhi al cielo, un po’ come fanno tutti. Sei lì che speri e poi rimani delusa.

Mister: Un compito difficile perché hai molte responsabilità e come prima direi quella di avere sintonia con la tua squadra, poi viene tutto il resto. Sono molto entusiasta di avere Maurizio Sarri alla Lazio! Perché oltre a essere un grande allenatore (conosciamo tutti la sua storia) dopo un momento di grande cambiamento dove non era facile subentrare è riuscito a dare nuovamente un identità alla nostra squadra.

Nazionale: Se penso alla Nazionale mi viene subito in mente Mancini un tecnico con delle grandissime capacità e tra l’altro lo conosciamo bene anche per il suo percorso con la Lazio. Quest’estate ho lavorato come opinionista fissa agli Europei e devo dire che è stato molto emozionante soprattutto vincere.

Onestà: Essere onesti nella vita è fondamentale e lo è in particolare modo nel calcio. Anche negli altriSport in generale è un valore troppo importante.

Paura: Non mi piace in generale il termine paura, non si dovrebbe avere paura in ambito dello Sport. Si può avere paura solamente di perdere partite importanti, come per esempio il Derby, io inizio ad avere paura già tre giorni prima perché la sento troppo come partita.

Qualità e quantità: Tra questi due termini mi viene da dire che ciò che conta è soprattutto la qualità, d’altronde stiamo parlando di calcio.

Rigore: Al momento direi i rigori di Ciro Immobile sono quelli che mi piacciono di più, c’è anche chi ha avuto il coraggio di destare critiche su questo ragazzo! Come per far capire che la maggior parte dei suoi gol sono su rigore e vorrei smentire assolutamente questa storiella! invito a rivedere tutti i gol di questo giocatore eccezionale. Siamo FORTUNATISSIMI ad averlo. Parlano i numeri.

Social network: Il nostro presente, nonché la vetrina di una vita apparentemente impeccabile dove siamo tutti perfetti. Di vero c’è poco e niente. Sono stata critica anche verso Francesco Acerbi che dopo il gesto a mio parere irrispettoso verso i tifosi si è scusato postando le sue scuse su vari social. Manca quel gesto genuino di chiedere scusa di persona come avrebbero fatto giocatori d’altri tempi. Peccato…

Tacco: Ci fu un gran gol di tacco di Mancini su calcio d’angolo di Mihajlovic, fatto negli anni 2000.

Urlo: L’urlo più famoso della storia è di Tardelli della Nazionale, ricordo anche quelli di Beppe Signori che urlava a bocca aperta per esultare.

Stadio: Beh ovviamente L’Olimpico perché mi ha vista crescere e poi lo stadio più all’inglese di tutti in Italia, il Luigi Ferraris.

Vittoria: Vincere nel calcio ti fa portare punti a casa e ti può portare anche ad affrontare competizioni importanti. Per me vincere è fondamentale!

Wags: Quando si parla di Wags io sono sempre entusiasta di dire la mia! Mi piace vedere donne bellissime che accompagnano giocatori importanti. Prendo l’esempio di Chiara Nasti fidanzata di Mattia Zaccagni ragazza giovane, bella e molto criticata. D’altronde quando sei graziosa e ci sai fare al mondo d’oggi trovi più invidia che altro; mi rispecchio molto in lei per il suo fregarsene del giudizio altrui. E devo ammettere che sono proprio una bella coppia con il suo fidanzato, molto innamorati.

Xenofobia: Io non sono contraria agli stranieri! È una cosa molto brutta in generale e non lo definirei solo un problema del calcio, accade nella vita di tutti i giorni. Più che xenofobia nel calcio c’è il razzismo.

Ying e Yang: Concetto di giorno e notte, questo vale per quando si parla di donne e uomini nelle loro diversità. Qui parliamo di calcio e ovviamente anche in questo ambito ci sono delle diversità. Noi donne siamo più morbide e delicate anche nello stesso tifare la propria squadra. Gli uomini sono più colorati e giustamente più mascolini.

Zona Cesarini: Termine che nacque da questo giocatore e segnare agli ultimi minuti è sempre bellissimo e inaspettato. Un giocatore come Cesarini per la Lazio era Caicedo, dove segnava sempre all’ultimo secondo. Tanto è che si parlava di zona Caicedo.

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