Sono bastati 45 minuti al Cagliari per fare a pezzi il Chievo. E senza nemmeno tanto sforzo.
Eppure non si può dire che i veneti non ci abbiano provato, solo che gli uomini di Maran sono stati più freddi e cinici, pronti a sfruttare anche le ali dell’entusiasmo di Nicolò Barella, ancora carico di adrenalina azzurra.
E poi ci ha pensato lui a fare il resto: l’Uomo C-ragno.
Il suo doppio intervento su Leris – il primo che vale davvero tutto il suo voto in pagella, d’istinto e rifllessi su un tiro potentissimo del gialloblu – è solo la punta di diamante della prestazione dell’estremo difensero di Casteddu: Mancini ha fatto benissimo a considerarlo per il futuro azzurro.
Classe 1994 e una statura non proprio da portiere – ‘solo’ 1,84, ma ricordiamo un certo Iker Casillas! -, in effetti è lui stesso a confessare come si sia ritrovato a fare l’estremo difensore per sostituire un compagno, a sedici anni. Una scelta del destino, insomma.
“nella prima partita che ho fatto mancava il ragazzo che faceva il portiere e hanno messo me. Il ruolo mi è piaciuto, mi sono divertito”.
Avrebbe potuto cambiare idea già nel 2014, nel Cagliari di Zeman, con la ‘disastrosa’ media di 2 reti subìte a partita: ma senza farsi scoraggiare è andato avanti e si è fatto le ossa, mettendo a frutto tutte le sue capacità che, indipendentemente dai centimetri, lo vedono destreggiarsi con dimestichezza tra i pali. Molta personalità, reattività estrema e quel pizzico di follia che nell’area piccola può sovente tornare utile.
Una straordinaria affinità con i calci di rigore: Alessio è stato il migliore nella stagione 2017/18 (4 parati su 8), il primo in assoluto a fermare Diego Perrotti, nel dicembre del 2017. E la verità è che si allena anche a tirarli, i penalty: “Mi diverte”, dice. Non a caso Cragno è il pupillo dei fantallenatori; solo una decina di giorni fa il suo profilo Instagram è stato subissato dalle richieste e dai complimenti di tutti i suoi fans:
“Sei la nostra certezza”, “Puntiamo sempre su di te”, “Il nostro motto è: nel dubbio schiera Cragno”.
“Grazie ragazzi! Spero di essere stato all’altezza. Sento tutta la responsabilità del caso”,
è stata la risposta di Alessio. Che lo sa bene, da bravo ragazzo qual è, che l’umilta resta sempre la carta migliore da giocare. Anche quando si diventa l’alter ego di Spiderman: del resto, è rimasto semplice e riservato.
Solo un po’ più pazzo per volare tra i pali.
Daniela Russo