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Il brutto ma soprattutto il bello della Roma in questo girone di andata

La squadra giallorossa sta vivendo un buon momento di stagione tra il quarto posto in classifica e la qualificazione ai sedicesimi di Europa League. Occhio però all'imminente cambio di proprietà...

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Roma, un avvio di stagione fra belle speranze e qualche infortunio di troppo

In un’estate di veri e propri ribaltoni con l’addio delle bandiere De Rossi e Totti e l’arrivo a Roma del Ds Petrachi e dell’allenatore Fonseca, la frase che riecheggiava era sempre la stessa:

“OGNI ANNO VENDIAMO I PIU’ FORTI, rivoluzioniamo sempre squadra e staff tecnico”

Ci si aspettava il solito anno ricco di tante lamentele da parte dei tifosi soprattutto per un nuovo allenatore che non conosceva il campionato italiano e per un bomber come Dzeko stanco dell’ambiente romanista e pronto a sposare l’Inter.

Dalla fallimentare annata con l’accoppiata Monchi-Di Francesco con la conseguente non qualificazione alla Champions League, l’unico obiettivo era quello di rivoluzionare.

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L’arrivo di Petrachi però ha subito messo in chiaro le nuove ambizioni della società, ridimensionando lo status ormai celebre di “mangia plusvalenze” e riuscendo a far muso duro dinanzi a tutte le proposte pervenute a Roma e ritenute non congrue dal Ds. La differenza di modus operandi del direttore sportivo leccese è stata decisamente netta rispetto al suo predecessore, assai impegnato a specchiarsi davanti ai trofei vinti a Siviglia.

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Il TOP per eccellenza di questa prima parte di campionato è senza dubbio proprio l’allenatore Paulo Fonseca, arrivato nella Capitale con la fama di “signor nessuno” ed etichettato da molti come l’ennesima scelta tecnica sbagliata.

Invece il tecnico portoghese ha stupito tutti. Ha studiato il campionato italiano, molto diverso dal suo ultimo concluso in Ucraina con lo Shakhtar Donetsk e ha dovuto ridimensionare il suo modo di giocare molto offensivo per sopperire alle iniziali mancanze difensive.

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Nella Roma però non è stata l’unica sorpresa di campionato.

La squadra capitolina, orfana del pilastro difensivo Manolas approdato a Napoli a giugno con la voglia di cambiare aria e vincere finalmente dei trofei, ha dovuto impegnarsi per cercare un degno sostituto.

Con il chiodo fisso Toby Alderweireld, corteggiato dalla Roma in maniera estenuante per tutta l’estate, alla fine Petrachi ha uscito il coniglio dal cilindro acquistando il difensore inglese Chris Smalling dal Manchester United. Grandi lamentele dei tifosi che hanno considerato questa operazione la classica “ruota di scorta” per non essere riuscita ad acquistare il famoso top player in difesa.

E invece no, il giocatore – inizialmente infortunato – è riuscito a suon di ottime prestazioni da vero leader difensivo a far ricredere tutti. Petrachi ora ha come obiettivo primario quello di riscattarlo già a gennaio, forte della volontà del calciatore di rimanere nella Capitale.

Si scrive Chris Smalling, si legge ‘garanzia’

Il suo grande senso della posizione e di leadership hanno migliorato notevolmente l’aspetto difensivo della squadra. La sua presenza ha anche migliorato il rendimento del suo compagno di reparto Gianluca Mancini (anch’egli arrivato questa estate dopo un sostanzioso investimento giallorosso).

Gianluca Mancini e Chris Smalling (Foto: Sky Sport)

La lista dei Top da inizio campionato sembra allungarsi partita dopo partita con la coppia a sorpresa Veretout-Diawara a centrocampo che si sta dimostrando una vera diga per la squadra giallorossa.

Tra le tante note liete però sono due i FLOP del momento ma per motivi diversi: Cengiz Under e Alessandro Florenzi.


Il primo, infortunatosi a inizio campionato, non è più riuscito a rientrare nelle gerarchie di Fonseca, soprattutto per le ottime prestazioni di Zaniolo nello stesso ruolo di esterno destro.

Il secondo, per il primo anno con la fascia da capitano, è stato stranamente lasciato spesso in panchina ed è diventato seconda e a volte terza scelta come terzino destro. La sua enorme duttilità sembra quest’anno quasi essere un aspetto negativo per Fonseca che non lo considera un terzino destro e in attacco ha tanta concorrenza.

La strana parabola discendente di Alessandro Florenzi

Quando ormai le voci di una sua partenza sembravano prendere sempre più forma, il mister ha deciso di dargli delle chance da titolare che Florenzi ha sfruttato benissimo.

Cengiz Under e Alessandro Florenzi (Foto: Forzaroma.info)

Sicuramente in questa prima parte di campionato fortunatamente abbiamo visto più il bello che il brutto della Roma con una squadra che gioca su più fronti: qualificazione ai sedicesimi di Europa  League, quarto posto in classifica e Coppa Italia da giocare.

L’anno si è appena chiuso con il botto per la Roma e i suoi tifosi con l’acquisizione delle quote di maggioranza del club da parte del magnate texano Dan Friedkin ai danni dell’ormai ex presidente della Roma James Pallotta.


Il 2020 quindi, sarà ricchissimo di novità e chissà che finalmente porti qualche trofeo in bacheca che ormai manca da oltre 10 anni…

Raffaella De Macina
Foto copertina: Calcio e finanza

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